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ECM, AUDIZIONE DELL’ANMVI IN SENATO

Dopo sei anni di sperimentazione e milioni di euro investiti, il sistema ECM continua a non risolvere i suoi numerosi problemi. L’audizione svolta questa mattina dall’ANMVI in Commissione d’inchiesta sul SSN, nell’ambito dell’indagine sull’educazione continua in medicina, ha fatto perno su due questioni: l’assoggettamento al sistema per i sanitari privati previsto dall’Accordo Stato-Regioni del 1 agosto e i costi economici che ne conseguono. Alla prima questione, l’ANMVI ha obiettato che esiste già una norma del Codice deontologico che prevede l'obbligo di aggiornamento; alla seconda, che - se proprio si vuole allargare l' ECM ai privati - bisogna allora garantire il recupero fiscale di tutti i costi sostenuti per adempiere a questo obbligo. Le norme prevedono del resto che i veterinari dipendenti dal SSN per conseguire i crediti ECM possano partecipare ad iniziative gratuite e collocate in orario di lavoro. Il Sen. Antonio Tomassini, Presidente della Commissione, accogliendo la richiesta di audizione dell'ANMVI, rappresentata in questa sede dal Vice Presidente Giancarlo Belluzzi e dal Direttore Generale Antonio Manfredi, ne ha riconosciuto la rappresentatività e apprezzato il contributo all’indagine. La Commissione ha espresso nel tempo alcune considerazioni sul sistema ECM evidenziandone limiti e criticità che trovano l'ANMVI in piena sintonia. In particolare vi è piena condivisione sul fatto che la riforma del sistema debba avvenire per legge, che la delega alle Regioni deve essere estremamente limitata per evitare disuguaglianze territoriali del tutto ingiustificate, che debba essere superato il metodo dell'accreditamento degli eventi ed il sistema dei referee arrivando al riconoscimento dei provider che possano dimostrare esperienza e serietà.A tutto questo l'ANMVI ha aggiunto alcune riflessioni sull'esperienza di questi sei anni di sperimentazione che si sono rivelati “disastrosi sotto tutti gli aspetti senza che vi sia stato alcun ritorno in termini qualitativi e professionali per la categoria veterinaria”. L'ANMVI ha chiaramente espresso il desiderio “che i veterinari privati continuino a restare fuori dal sistema ECM, "Una cosa è certa", dichiara il Presidente Carlo Scotti: " non ci potrà essere alcun obbligo per i veterinari privati sino a quando non ci saranno risposte certe sul recupero fiscale di tutti i costi sostenuti e la garanzia che il sistema sarà adeguato alle alle esigenze del mondo veterinario. Su questo siamo in piena sintonia con la FNOVI”.