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LAUREA IN VETERINARIA, REVISIONE PER LA QUALITA'

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E’ pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto che stabilisce le linee guida per l'istituzione e l'attivazione, da parte delle Università, dei corsi di studio. Agli Atenei vengono fornite le indicazioni necessarie al processo di revisione dei corsi di studio, medicina veterinaria compresa, “in stretta aderenza agli obiettivi di razionalizzazione e di complessiva riqualificazione dell'offerta formativa delle università”. La revisione degli ordinamenti didattici si avvale di appositi criteri e requisiti di idoneità delle strutture, inclusa la docenza universitaria, per assicurare una maggiore qualità dell'offerta didattica in sintonia con gli impegni sottoscritti in sede comunitaria. Le linee guida raccomandano di “correggere le tendenze negative” e di “spostare la competizione dalla quantità alla qualità” . L’Allegato 3 riporta quindi la numerosità di riferimento e le massime teoriche di immatricolati per i vari raggruppamenti dei corsi di laurea magistrale a ciclo unico: per quanto riguarda la laurea LM-42 in medicina veterinaria (Gruppo A.1) la numerosità massima è indicata nel numero di 50/60. Nella riprogettazione viene considerato anche il nodo, “sicuramente delicato”, della limitazione degli accessi, non escludendo “opportuni ulteriori interventi normativi oltre alla revisione delle procedure di selezione uniformate a livello nazionale, nel caso in cui non risultino soddisfacenti”. Agli Atenei si raccomanda di astenersi dal fissare “limitazioni degli accessi che non risultino pienamente motivate da ragioni e vincoli oggettivi”. Si raccomanda inoltre di “istituire un rapporto costante con il mondo del lavoro”. Nella prospettiva di un progressivo miglioramento della qualità, l’ANVUR, l’Agenzia di valutazione creata dal Ministro Mussi, individuerà “nuove e più articolate forme di valutazione per l’accreditamento dell’offerta didattica degli Atenei”. Per il Ministero dell’Università si tratta di “un’ occasione da non perdere”.