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CORRETTO IMPIEGO DEL CANE DA SALVATAGGIO

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“Per i cani delle forze dell'ordine pubblico, tra i quali si possono ricomprendere anche quelli utilizzati dalla Protezione civile, il Ministero della salute non ha previsto uno specifico regime normativo, nel presupposto che le organizzazioni di pubblica sicurezza utilizzino gli animali, prevalentemente i cani, in modo corretto e per scopi di pubblica utilità. Così il Sottosegretario di Stato con delega alla veterinaria Gian Paolo Patta ha risposto venerdì scorso all’interrogazione dell’On Azzolini che chiedeva ai MInistri della Salute e dell’Interno se “ in applicazione della legge n. 189 del 2004 contro il maltrattamento degli animali, non ritengano di dover adottare iniziative concrete volte ad introdurre il divieto di effettuare tuffi in acqua dei cani da salvataggio da elicotteri”. La parlamentare lamentava che “è sempre più diffusa l'insana pratica di far effettuare ai «cani di salvataggio in acqua» tuffi da elicotteri, che mettono in pericolo la salute dei cani stessi, per puro scopo spettacolare, senza alcun oggettivo indirizzo operativo”. “ “ Si ritiene - ha proseguito Patta- che cani, così attentamente addestrati sino a raggiungere un'estrema professionalizzazione (esempio cani anti-droga, cani ricerca valanghe, cani salvataggio naufraghi, cani poliziotto per il mantenimento dell'ordine pubblico, eccetera), vengano utilizzati con ogni possibile precauzione e ricevano le cure adeguate da parte dei custodi e dell'organizzazione che li ha in dotazione. Il Ministero dell'interno ha precisato che, nell'ambito del settore cinofilo della Polizia di Stato, non vengono impiegati cani per operazioni di salvataggio a nuoto e che la stessa Polizia si avvale, già da alcuni anni, anche di cani di razza meticcia. L’On Azzolini, infatti, lamentava l’esclusione di cani meticci così da non consentire “possibili adozioni dai canili che potrebbero fornire una casa a questi animali abbandonati e far risparmiare le amministrazioni locali”.