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ENPAV: I CONVENZIONATI NON VERSANO ALL’INPS

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Un’estensione all’INPS dei versamenti contributivi dovuti in ragione dei rapporti di lavoro convenzionato stipulati con medici veterinari, è del tutto priva di fondamento. In tal senso si è espresso l’Ente Nazionale di Previdenza dei Veterinari in una nota inviata al Ministero del lavoro a firma della Direttrice Generale, Giovanna Lamarca. A seguito della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Comunicato con cui la SISAC ha definito il testo di attuazione della norma finale n.6 dell’Accordo Collettivo Nazionale del 23 marzo 2005, l’Enpav è tornato sulla questione precisando che “ le prestazioni che i medici veterinari svolgono in regime convenzionato, ancorché esercitate nell’ambito di un rapporto di parasubordinazione, hanno natura di prestazioni d’opera professionale autonoma, e come tali, in base ai principi di legge e di regolamento che di seguito verranno richiamati, risultano assoggettabili a contribuzione ENPAV con esclusione di qualsiasi altro Ente previdenziale”. La questione, già sollevata con una interrogazione parlamentare dagli On. Rodolfo Viola e Gianni Mancuso è stata nuovamente posta all’attenzione del Ministero del Lavoro direttamente dall’ENPAV, che ricorda come “. nessuna norma di legge prevede l’obbligo per i veterinari iscritti all’ENPAV, che svolgono attività professionale in forma convenzionata, di essere iscritti anche all’INPS”. Quella dei veterinari convenzionati con il SSN è una fattispecie nuova, aggiunge l’Ente annunciando di avere allo studio l’individuazione di una idonea soluzione previdenziale che garantisca i diritti di questa particolare categoria di veterinari. Della questione è stato direttamente informato anche il Ministero del lavoro che si è dimostrato disponibile ad un confronto con l’Ente sulla soluzione più idonea.