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DECORO PROFESSIONALE: CONCETTO DA DEFINIRE
I codici deontologici dovrebbero limitarsi a contenere norme di tipo etico e non dovrebbero mai riguardare questioni relative al comportamento economico dei professionisti nella loro offerta di servizi sul mercato. E’ questo il parere del Garante della Concorrenza Antonio Catricalà, che nella sua audizione parlamentare ha commentato il Disegno di Legge del Governo per la riforma delle professioni. Nel suo intervento- presso le Commissioni Giustizia e Attività Produttive della Camera- l’Antitrust non ha tuttavia trascurato alcune osservazioni anche sotto il profilo etico della deontologia, in relazione ai poteri disciplinari degli Ordini. In sostanza, le professioni – che hanno recepito ai minimi termini il Decreto Bersani e in alcuni casi opposto resistenza- giustificano persistenti orientamenti restrittivi avvalendosi di concetti vaghi e discrezionali come “credibilità” e “decoro”.
Il ddl Mastella riconosce infatti agli Ordini poteri disciplinari in relazione a “ comportamenti contrari alla credibilità a al decoro della professione” e stabilisce che i Codici Deontologici devono “garantire la credibilità della professione”. In proposito il Garante ha osservato: “ sarebbe opportuno che la legge individuasse un contenuto minimo di tali due concetti indeterminati, al fine di delimitarne l’ambito di applicazione e di non permetterne un uso improprio teso a reintrodurre limitazioni ai comportamenti concorrenziali”.
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