Oltre 100 medici veterinari si sono incontrati sabato 3 marzo nella sala del Consiglio Comunale di Catanzaro per partecipare alla prima “Assemblea regionale dei medici veterinari liberi professionisti”. In discussione la situazione occupazionale e le prospettive presenti e future dei veterinari della Regione Calabria.
Alla presenza degli Ordini dei medici veterinari della Regione Calabria è intervenuto il Presidente della FNOVI, Gaetano Penocchio, che ha sottolineato che “la Federazione crede nel modello di sanità pubblica veterinaria che vede impegnati 6000 medici veterinari nelle 3 aree specialistiche delle aziende sanitarie, e nella rete degli IZS: tale modello non va destrutturato, i livelli di occupazione vanno difesi e, quando possibile, incrementati”. Per quanto riguarda il lavoro convenzionato “ non può rimanere deregolamentato, e la disciplina regolatoria deve recuperare contenuti di dignità, economici e di garanzia per il professionista”. Ha poi sottolineato che “l’attività libero professionale del veterinario aziendale deve essere integrata nella rete di epidemiosorveglianza. Questa sarà l’insieme delle strutture , centri, attività epidemiologiche riconosciute e dovrà ricomprendere tutte le attività veterinarie che hanno incidenza sulla salute degli animali e delle loro produzioni. Da ciò deriveranno valori di salute, qualificazione delle produzioni zootecniche, capacità contrattuale”.
Parlando del precariato il Presidente Penocchio ha ricordato che “secondo il Conto annuale 2005 del ministero dell'Economia su 109.804 tra medici, veterinari e odontoiatri, 1.295 sono precari (pari all'1,1%), ma una ricerca eseguita in alcune Regioni ha fornito invece dati diversi: i lavoratori cosiddetti “atipici” sono una percentuale dell'11,6%. Questo – ha continuato- è il risultato del blocco degli organici confermato in 7 finanziarie consecutive associato ad una stagione di pensionamenti (partita dal 2005) favoriti dalle incertezze sul futuro delle pensioni. Le Regioni, per assicurare comunque i servizi hanno fatto ricorso ad assunzioni a termine ed a ogni sorta di contratto (a tempo determinato, interinali, co.co.co., contratti d’opera, cooperative, borse di studio) .Un fenomeno che investe la qualità dei servizi, la formazione professionale e i livelli di assistenza.
Il precariato medico e veterinario è il risultato di una cattiva programmazione; un fenomeno che agisce da freno alla crescita professionale della Categoria da arginare al più presto”.
Riferendosi alla situazione sanitaria della regione Calabria ha aggiunto: “Se la Regione Calabria vuole realmente eradicare le malattie zoonosiche dal proprio territorio deve impegnare risorse. 15.000 capi bovini e ovi caprini positivi alla brucellosi da 4-5 anni, con i conseguenti rischi per la salute pubblica, rappresentano un pericolo che deve comportare un impegno che deve essere sentito dalla Regione come prioritario”. ( fonte: fnovi.it)