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Il Panel ha raccomandato la vaccinazione antirabbica come un requisito-chiave nei movimenti intra-comunitari degli animali da compagnia.
Ogni altra misura aggiuntiva, hanno precisato gli esperti, dovrebbe essere valutata in base al verificarsi di casi di rabbia nella popolazione animale di provenienza dei pets ed essere adeguata al corrispondente livello di rischio-rabbia. I test sierologici non danno alcuna garanzia in più contro la rabbia nei pets movimentati fra Paesi, di provenienza e di arrivo, dove la malattia è presente in maniera trascurabile, mentre la vaccinazione -seguita da un richiamo o dal test sierologico- consente garanzie di protezione ed elimina il rischio di infezioni a carico del pet diretto verso Stati Membri con rischio non trascurabile. Infine, il tempo d’attesa può ridurre il rischio di trasmissione della rabbia da pets in cui la malattia era in incubazione all’epoca della prima vaccinazione. Se tale periodo è superiore ai 100 giorni, può essere effettuato un richiamo o un test sierologico.