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BRUCELLOSI, FALSIFICAZIONI E ABUSO DI FARMACI

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Undici aziende zootecniche bufaline della provincia di Caserta, per un totale di 1.800 capi, sono state sequestrate dai carabinieri del nucleo antisofisticazioni di Napoli su disposizione della direzione distrettuale antimafia del capoluogo campano. Le indagini hanno consentito di accertare che i nove titolari degli allevamenti sequestrati, avvalendosi della compiacenza di pubblici veterinari, avevano falsificato i prelievi ematici effettuati nel corso della profilassi obbligatoria in modo da far apparire sane mandrie che, invece, sono risultate infette, anche per oltre il 50% dei capi. Una volta ottenuta la qualifica di allevamento “ufficialmente indenne” le aziende potevano conferire il latte non pastorizzato ai caseifici inseriti nel circuito della produzione della mozzarella di bufala campana Dop. Nel corso dell’operazione militare è inoltre stato accertato un abuso di farmaci veterinari acquistati dagli allevatori senza prescrizione medica. Sono in corso verifiche per accertare eventuali collusioni con la camorra. Gli investigatori riferiscono che i casi di brucellosi umana nell’ultimo triennio sono stati 264, dei quali 89 nella sola provincia di Caserta. L’Associazione Nazionale Allevatori Specie Bufalina ha dichiarato”: Questo sequestro appare il seguito di una vicenda già nata a settembre e che non costituisce un nuovo allarme, occorre fare fronte comune contro i disonesti che mettono a rischio anni di reputazione che il prodotto mozzarella di bufala campana DOP si è guadagnato sui mercati nazionali ed esteri. la maggior parte degli allevatori vuole una soluzione seria del problema che tenga conto della situazione economica e del tempo necessario per procedere agli abbattimenti, minimo tre anni, e alle vaccinazioni nei Comuni dove la malattia è endemica”. La senatrice Loredana De Petris capogruppo dei verdi in commissione agricoltura ha chiesto al Ministero della Salute di avviare una ispezione in tutta la provincia di Caserta. (fonte: Agrisole)