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SCOTTI: SUICIDIO PROFESSIONALE SOSTENERE UDINE

A suo tempo interpellata dalla Facoltà di Medicina Veterinaria di Udine, l’Associazione che presiedo- a buon diritto rappresentativa della popolazione veterinaria professionalmente attiva nel nostro Paese- aveva espresso un parere inequivocabilmente contrario all’attivazione di quello stesso corso di laurea che ora riscontra l’approvazione della Regione Friuli Venezia Giulia. La decisione desta sconcerto e preoccupazione. Questo nuovo corso di laurea nasce consapevole della contrarietà della professione. Questo nuovo corso di laurea nasce anche incurante delle difficoltà occupazionali di un settore che non è più in grado di sopportare l’ingresso sul mercato occupazionale di 1 solo medico veterinario in più rispetto all’effettivo fabbisogno professionale, un fabbisogno già ingiustificatamente sovrastimato dal Ministero dell’Università e che ora viene irresponsabilmente innalzato. Il Corso di Laurea descritto dalla Stampa regionale si presenta come un progetto apparentemente destinato a non incidere su questa difficile situazione nazionale, annunciandosi come “internazionale”, in lingua inglese e rivolto a studenti stranieri (18). Tuttavia, la previsione di una consistente quota di studenti italiani (12) e l’impossibilità a predeterminare il rientro nei Paesi di origine dei laureati, nonché l’orientamento comunitario ad agevolare la libera circolazione dei professionisti nella UE- della quale sono gia entrati a far parte alcuni Paesi Orientali- ci inducono a non ritenere credibili le argomentazioni della Regione, che vogliono che l’Ateneo sia pensato per soddisfare la domanda di formazione dei Paesi dell’Est, e a non ritenerle in alcun modo pertinenti con la “questione universitaria” nazionale. Il campanilismo accademico, camuffato da vocazione internazionale, è una scelta inaccettabile. Il sostenerla, se non nasconde localismi interessati, è un vero suicidio professionale. ( Lettera del Presidente dell'ANMVI, Carlo Scotti, al Messaggero Veneto)