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INDAGINE EURISPES: SI VA POCO DAL VETERINARIO

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Nel 2005 in tutto il mondo sono stati lanciati 465 nuovi prodotti per animali domestici, contro 291 del 2004. E' uno dei dati contenuto nel rapporto Eurispes dedicato agli animali dal quale emerge che il cane si conferma il leader indiscusso della graduatoria, conquistando la qualifica di coinquilino nel 42% dei casi. Al secondo posto si classifica il gatto seguito da tartarughe e o pesci. Molto diffusi anche gli uccelli e i roditori. L'Eurispes stima che gli italiani spendono circa 4.712 milioni di euro l'anno per i loro animali domestici, soprattutto per le prestazioni veterinarie (2.001 milioni l'anno) e per il cibo (1.226 milioni di euro). La spesa e' inferiore, invece, per i medicinali (581 milioni), per gli accessori (452 milioni), per l'acquisto (322 milioni) e per i servizi (128 milioni di euro).
La spesa che incide di piu', secondo le stime Eurispes, sono le prestazioni veterinarie. Quasi il 50% degli italiani porta il proprio animale domestico dal veterinario una, due volte l'anno, il 28,6% tre, sei volte l'anno, il 14% mai e il 7,2% piu' di sei volte l'anno. E' preoccupante che quasi il 15% dei proprietari neghi al proprio amico a quattro zampe il diritto alle cure veterinarie. Si puo' ipotizzare che questo comportamento sia dovuto al fatto che in Italia e' possibile detrarre il 19% delle spese veterinarie sostenute durante l'anno fino ad un importo di 387,34 euro.
Tuttavia si e' sviluppata un'altra tendenza rappresentata dal mercato degli accessori che sembra destinata a dominare sempre di piu' tra i proprietari degli animali. Cresce anche la tendenza a mettere sotto l'albero un pacchetto per il proprio animale. In aumento anche i servizi dedicati agli animali: in Italia 12.000 strutture alberghiere e 6.000 agriturismi aprono le porte agli animali. Seguendo l'esempio statunitense, inoltre, l'Italia si sta muovendo per la realizzazione di un cimitero pubblico per animali domestici che nascera' nei prossimi anni a Roma intorno al canile della Muratella per rispondere alle innumerevoli richieste dei proprietari e per evitare la possibilita' di speculazione da parte dei cimiteri privati che richiedono 700 euro a tomba. (ANSA).