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ONAOSI, LA VERITA’ SULL’OBBLIGO CONTRIBUTIVO

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Il 10 gennaio scorso il presidente, Aristide Paci, ha spiegato - in una conferenza stampa, a Perugia - la sua ''verita' sulla estensione della obbligatorieta' di contribuzione all' Onaosi''. ''Da parte nostra - ha detto - non c' e' mai stato alcun colpo di mano, e dice il falso chi afferma che non c' e' stata informazione''. Il presidente, e i due vicepresidenti, Luca Bertani (veterinario) e Annamaria Veronesi (farmacista), hanno ricordato che la vicenda aveva avuto origine dalla richiesta fatta nel 2005 da alcuni gruppi di farmacisti di affiancare il criterio del reddito a quello dell' anzianita', per le quote di iscrizione. Alcuni di loro presentarono poi dei ricorsi proprio contro l' obbligatorieta' per tutti. Paci ha, fra l' altro, stigmatizzato il fatto che i dirigenti della Fondazione non siano stati ricevuti dal ministro del lavoro prima dell' approvazione del maxiemedamento governativo alla Finanzaria che conteneva la norma relativa all' Onaosi. Una riunione, quella con i dirigenti del ministero, che programma mercoledi' prossimo , a Roma. Paci ha annunciato inoltre di avere scritto, oggi, una lettera al presidente del Consiglio, Romano Prodi, chiedendo un incontro. ''Chiediamo innanzitutto chiarezza - ha detto Paci - su un atteggiamento di accanimento e ostracismo nei confronti dell' Opera, del quale non conosciamo le ragioni''. L' ultima legge Finanziaria ha stabilito la non obbligatorieta' di contribuzione da parte dei professionisti non dipendenti da enti pubblici. Una decisione che, secondo la Fondazione, causa un danno economico all' ente e potrebbe portare a ipotesi di tagli, non nell' assistenza, che continuera' ad esser garantita, ma in alcuni servizi e prestazioni collaterali. La Fondazione Onaosi (Opera nazionale assistenza orfani sanitari italiani), segue gli orfani dei medici chirurghi, odontoiatri, farmacisti e veterinari italiani fino al compimento del loro 32/o anno di eta': attualmente gli assistiti sono oltre 4.000, che vengono ospitati nelle strutture dell' ente o ricevono un assegno a domicilio. Dal 2005 l' attuale amministrazione (che restera' in carica fino al 2010) ha inoltre deciso di estendere l' assistenza ai sanitari invalidi, che vengono seguiti per tutta la vita. L' ente e' nato nel 1901 con una legge che prevedeva la contribuzione obbligatoria per i sanitari dipendenti dalla pubblica amministrazione, e volontaria per tutti gli altri. La legge Finanziaria 2003 stabili' l' estensione dell' obbligatorieta' a tutti i sanitari iscritti ai rispettivi Ordini professionali. L' ultima Finanziaria, entrata in vigore il primo gennaio gennaio 2007, contiene infine una norma che cancella di nuovo l' obbligo di contribuzione per i non dipendenti da enti pubblici. L' obbligatorieta' di contribuzione riguarda quindi un numero di sanitari che dopo l' ultima Finanziaria e' sceso da 464 mila a 146 mila. Le quote, detraibili fiscalmente, variano da un minimo di un euro al mese a un massimo di dieci euro. La Fondazione - che conta 250 dipendenti - non percepisce peraltro fondi statali. ( ANSA)