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LA FNOVI PUBBLICA IL TARIFFARIO NAZIONALE

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Senza il Decreto Bersani si sarebbe potuto chiamare “Tariffario Nazionale delle Prestazioni Veterinarie”. A maggio del 2006, due mesi prima delle liberalizzazioni volute dal Ministro per lo Sviluppo Economico, il documento veniva consegnato alla Direzione Generale delle Professioni Sanitarie del Ministero della Salute, dopo mesi di consultazione ed elaborazione interna alla Categoria. Redatto secondo le indicazioni del Consiglio Superiore di Sanità- a cura di Giorgio Neri incaricato FNOVI e delegato ANMVI alla stesura del Tariffario- il documento viene ora reso pubblico dalla FNOVI che ne mette a disposizione on line sia la versione sintetica che quella estesa. Ma non è il “Tariffario”: la Federazione lo definisce “ Studio indicativo in materia di compensi professionali e costi del medico veterinario”. Con l’abolizione dell’obbligatorietà dei minimi tariffari e sotto il peso di un’istruttoria Antitrust, la Categoria si dota ora di uno strumento i cui importi non hanno “alcun valore vincolante ed inderogabile”. Come precisa la stessa Federazione, “non era e non è nella disponibilità della Federazione produrre un “tariffario inderogabile”, prova ne è la circostanza che lo studio dedica ampio e opportuno spazio anche ai costi e alla loro analisi, così come illustrato nella “metodologia” rinvenibile nelle prime pagine della pubblicazione”. Infatti, in base al nuovo Codice Deontologico (Art. 49 - Onorari professionali) il veterinario “ determina con il cliente gli onorari professionali ai sensi dell'art. 2233 del codice civile”. Si tratta tuttavia di uno strumento professionale indispensabile sia per il valore che può assumere in sede di contenzioso giuridico con il cliente, sia per il pregio di aver fissato per la prima volta nella storia della veterinaria italiana una nomenclatura corretta ed univoca a livello nazionale delle singole prestazioni professionali.