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PATTA, QUADRO CRITICO DELLA VETERINARIA

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“Resta per noi molto importante il rapporto continuo e continuativo con gli Ordini anche in vista dell’evoluzione della professione intellettuale, dei rapporti con l’Università, delle esigenze sanitarie: ci vuole una serie di confronti adeguati e permanenti. Io sono per portare avanti questa posizione che incontra anche il parere positivo del Ministro Turco come del Sottosegretario Zucchelli che, su questa materia, ha specifica delega. Pertanto, l’indirizzo politico di tutto il ministero è omogeneo”. E’ quanto dichiarato dal Sottosegretario di Stato alla Salute, Gian Paolo Patta, intervenuto la scorsa settimana all’apertura dei tre giorni di lavori organizzati a Roma dalla FNOVI. Sulla riforma degli Ordini approvata dal Governo, Patta ha parlato di “ procedimento complesso”, e di “posizioni diverse anche in capo ai diversi ministri”. “Avremo tempo di intervenire sul percorso parlamentare - ha aggiunto- che non è ancora iniziato sempre confrontandoci con tutti poiché la concertazione è per noi basilare”. Per quanto riguarda l’ambito sanitario, professionisti ed utenti non sono sullo stesso piano, secondo Patta “ in quanto questi ultimi non sono in grado di giudicare la prestazione ricevuta e pertanto sono soggetti deboli che noi intendiamo tutelare. Noi tuteliamo l’utente vigilando ed organizzando le attività e, per tener vivo il dibattito, è necessario uno sforzo comune agli Ordini, alle associazioni dei professionisti e delle OO.SS.” Sulla mancata conferma della componente medico-veterinaria all’interno della composizione del Comitato Nazionale di Bioetica, il Sottosegretario ha dichiarato che: “evidentemente è mancata una discussione prima di prendere detti provvedimenti, per capire le problematiche relative alla presenza o all’assenza di alcune categorie” ed ha concluso manifestando la propria disponibilità ad intervenire in merito. Altro punto di stretta attualità commentato dal Sottosegretario Patta è stata l’ordinanza ministeriale del 14 novembre che ha introdotto misure straordinarie di polizia veterinaria in materia di tubercolosi, brucellosi bovina e bufalina, brucellosi ovicaprina, leucosi in Calabria, Campania, Puglia e Sicilia”, la quale ha spiegato Patta “ dopo 22 anni è estremamente necessaria a sostegno di veterinari che sono minacciati in zone dove gli allevamenti sono gestiti da criminali. È evidente che vi sarà una cabina di regia per la scelta degli insediamenti zootecnici ove iniziare l’operazione di task force”. Le malattie infettive degli animali sono una delle principali preoccupazioni del rappresentante del Governo, che ha parlato di “segnali di inefficacia tra il Ministero e le Regioni”, aggiungendo: “Sono emerse delle disfunzioni, non tutte le Regioni sono organizzate per dialogare con efficienza con il Ministero della Salute, l’organizzazione presente a livello europeo e nazionale non trova riscontro a livello regionale. Probabilmente tutto il settore della prevenzione, a livello regionale, andrebbe riorganizzato, sia per quanto riguarda la veterinaria, sia per quanto riguarda la sicurezza negli ambienti di lavoro, materia della quale mi occupo personalmente”. O si riesce a far scattare immediatamente un coordinamento nazionale, regione, territorio, oppure occorrerà modificare immediatamente l’impianto rimettendo le competenze in materia in capo allo Stato, come sancito, tra l’altro, dalla Corte Costituzionale. Ulteriori motivi di preoccupazioni – ha commentato in chiusura Gian Paolo Patta – ”provengono dagli IZS ove intendiamo mettere ordine. Ribadiamo che non siamo d’accordo sulla scissione delle attuali sezioni ma richiederemo comunque tavoli di discussione regionali poiché dobbiamo, comunque, scegliere una strada da percorrere. ( fonte: fnovi.it)