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ECM, ENRICO ROSSI: NON E’ UN FALLIMENTO

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Per il Ministero della Salute il problema è salvaguardare l’attività ECM già avviata correggendola e rilanciandola. La soluzione scelta è quella di una proroga di sei mesi della sperimentazione e della costituzione di un gruppo che entro il 28 febbraio 2007 metta a punto il suo progetto di messa a regime del sistema e lasci spazio e tempi necessari alle iniziative e ai provvedimenti che saranno concordati per passare dalle parole ai fatti. Su questa linea è anche Enrico Rossi, Coordinatore degli Assessorati alla Sanità, che con il Ministro Livia Turco ha concordato la proroga dell’attuale sistema di educazione continua. “ Credo che l’ECM non sia, come dicono molti, un fallimento- dichiara Rossi al Sole 24 Ore Sanità- semmai anche l’ECM non è stata “governata” in passato. Ma in ogni caso ha dato grande impulso alla formazione del personale sanitario. Noi abbiamo deciso di scommettere ancora sull’ECM e ci siamo dati sette mesi di tempo per stabilire nuove regole. Soprattutto quelle di accreditamento dei provider perchè è lì che bisogna intervenire, più che sui singoli eventi, e che si annidano i conflitti di interesse. Regole nuove ci saranno anche per l’attribuzione dei crediti, nello stabilire la percentuale di formazione che compete al livello nazionale e quella che tocca a livello locale. E’ un problema etico perchè chi detiene la formazione detiene le leve del governo del sistema sanitario:questo l’hanno capito tutti. Non c’è nessun sistema pubblico che può delegare a chi, pur avendo finalità sociali e tutto l’interesse alle cure, parte da un interesse prioritario di carattere privato. E’ vero - conclude Rossi- che si può fare buona formazione spendendo poco: esiste Internet, esistono gli strumenti cartacei”.