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PREVIDENZA, NASCE PROFESSIONAL WELFARE

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Il nuovissimo " Professional Welfare " è il fondo che garantirà la previdenza complementare ai professionisti. Avviato secondo le opportunità previste dalla legge 243 del 2004 (attuata dal Dlgs 252/2005) sulla riforma previdenziale, Professional Welfare è stato costituito a Roma, giovedì 7 dicembre, con la firma dei Presidenti delle Casse dei notai, avvocati, dottori commercialisti, farmacisti e periti industriali. La sua forma giuridica è quella di una Fondazione che ne sarà anche l'ente di gestione. Professional Welfare può già contare già su circa 2 milioni di iscritti alle Casse ma, essendo aperto anche alle professioni non regolamentate ed ai familiari, si propone ad un bacino di sottoscrittori molto più ampio. Le Casse professionali potranno convogliare nel Fondo complementare una percentuale della contribuzione attualmente finalizzata alla copertura della previdenza di base e così costituire posizioni contributive a capitalizzazione in favore di ciascun iscritto. In aggiunta si stimolerebbero i versamenti volontari che potranno usufruire della deducibilità fiscale. Il problema principale per lo sviluppo del settore di previdenza complementare resta però proprio quello fiscale, oggi limitato ad un massimo di 5000 euro, ovvero al 12% del reddito individuale. Questo progetto è stato sempre sostenuto fortemente dall'Adepp, l’ associazione che riunisce le 19 Casse professionali, il cui Presidente, Maurizio de Tilla, ha ricordato che l'iniziativa è aperta a tutte le Casse che vorranno aderirvi entro il 30 giugno del 2007 ed è già prevista l'adesione di quelle dei ragionieri, psicologi, medici, infermieri e veterinari. Da Presidente dell’ENPAV, Alessandro Lombardi, anche Vice presidente Vicario dell’ADEPP, è stato uno dei fautori della creazione del secondo pilastro previdenziale anche per i professionisti veterinari. L'anno scorso, l'ADEPP ha reso noti i risultati di una indagine indagine conoscitiva sull'interesse dei professionisti ad aderire ad un fondo volontario per la pensione integrativa. Il 52% degli interpellati si era dichiarato favorevole.