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I VETERINARI CONVENZIONATI NON VERSANO ALL’INPS

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I parlamentari veterinari, Gianni Mancuso e Rodolfo Viola hanno presentato ieri una interrogazione parlamentare al Ministro del Lavoro e della Previdenza Cesare Damiano . Gli interroganti chiedono al Governo di “ chiarire che i Medici Veterinari convenzionati con Enti pubblici e privati non devono versare contributi alla gestione separata INPS, ma esclusivamente all’Ente previdenziale di categoria (E.N.P.A.V.).” L’Accordo approvato a dicembre del 2005 e riguardante i medici veterinari convenzionati con il SSN stabilisce che “ai professionisti incaricati ai sensi del presente accordo, l’azienda versa il contributo nelle modalità e quantità in essere alle rispettive casse previdenziali (INPS e ENPAV)”.Tale disposizione - sostengono gli interroganti- nell’identificare l’INPS quale Ente previdenziale al quale cumulativamente all’ENPAV dovrebbe essere versata la contribuzione previdenziale, "appare frutto di un evidente equivoco interpretativo". I rapporti di lavoro in questione, infatti, vengono stipulati con professionisti iscritti all’Albo e all’ENPAV, e per definizione hanno natura di rapporti di lavoro autonomo, seppure caratterizzati da alcuni elementi tipici della parasubordinazione. Trattandosi di prestazioni d’opera intellettuale, ex art. 2222 del Codice Civile, svolte da professionisti obbligatoriamente iscritti all’ENPAV, “l’estensione dell’obbligo contributivo all’INPS appare del tutto immotivato”. Secondo i parlamentari Viola e Mancuso, risulterebbero “escluse dall’obbligo iscrittivi e contributivo alla gestione separata INPS anche i redditi percepiti dai veterinari per lo svolgimento di attività professionale in forma di collaborazione coordinata e continuativa”. In tal senso si sono già espressi il Ministero del Lavoro e l’INPS: “trattandosi di esercizio di attività professionale, svolta dai soggetti iscritti all’Albo, risultano compiutamente soddisfatti i requisiti previsti dalla vigente normativa per l’assoggettamento a contribuzione presso l’Ente di Categoria: ne consegue ce i relativi compensi sono da assoggettare a tutela previdenziale ENPAV”.