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EUROPARLAMENTO: PIU' BENESSERE ANIMALE

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Il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione sulla protezione e il benessere degli animali in vista del programma 2006-2010 messo a punto dalla Commissione. La risoluzione, approvata a ottobre con 565 voti favorevoli, 29 contrari e 15 astensioni, è integralmente disponibile sul sito dell’Europarlamento. I deputati svolgono, in 78 punti, una serie di raccomandazioni per le autorità europee partendo dal presupposto che gli animali sono “esseri sensibili” e come tali dovranno essere degni delle migliori attenzioni, anche se destinati alla macellazione. Pur abbracciando un campo d’analisi che include tutte le collocazioni dell’animale, sia produttive che familiari, è sul benessere dell’animale da reddito che si concentra il documento. In particolare, i deputati europei fanno riferimento alla PAC e alle nuove norme sulla condizionalità che subordineranno dal 2007 i premi agricoli al rispetto del benessere animale. Politica agricola comune Il Parlamento si compiace per la maggiore attenzione riservata alla protezione degli animali nell'ambito della politica agricola comune. Ma rileva che i costi legati agli oneri burocratici «sono già decisamente troppo alti» e deplora che il taglio dei finanziamenti per la politica di sviluppo rurale vada ad ostacolare nella pratica il finanziamento degli aiuti per l'adeguamento degli allevamenti alla normativa comunitaria sul benessere animale. Deplora inoltre che le disposizioni in materia di ecosostenibilità «non prevedano compensazioni per gli allevatori di pollame e suini che rispettano le norme sul benessere animale». Norme internazionali uniformi e prelievi contro il dumping sanitario I deputati riconoscono che norme rigorose in materia di benessere degli animali determinano costi supplementari per gli allevatori e, in proposito, ritengono che siano necessarie misure ad hoc «per prevenire la dislocazione della produzione verso paesi in cui vigono norme meno severe». A loro parere, inoltre, risulta indispensabile un'accurata analisi dei costi di nuove proposte e delle relative ripercussioni sulla posizione concorrenziale a livello internazionale. La produzione comunitaria può infatti risentire di una perdita di competitività se nell'UE si introducono standard più elevati «senza una standardizzazione in ambito OMC». La Commissione è quindi invitata a risarcire le perdite economiche subite dai produttori europei che, applicando misure di buona gestione degli animali, vedono aumentare i costi di produzione. Rilevando poi come gli aspetti inerenti alla protezione degli animali non godono di un'adeguata attenzione a livello internazionale, i deputati paventano il rischio di "dumping nel campo della protezione degli animali" e svantaggi per i produttori europei sui mercati europei e dei paesi terzi. Propongono quindi di istituire uno strumento di accesso qualificato al mercato volto ad impedire che siano aggirate le norme dell'UE in materia di benessere degli animali, «imponendo prelievi sui prodotti che non soddisfano le norme comunitarie». Nel chiedere alla Commissione di promuovere iniziative a livello internazionale (OMC e OIE) volte a migliorare gli standard sul benessere degli animali per avvicinarli a quelli europei, i deputati chiedono anche di «non aggravare» le distorsioni di concorrenza subite dai produttori comunitari «tramite nuove norme vincolanti, dettagliate e uniformi».