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CATRICALA’: SENZA SENSO I MINIMI IN VETERINARIA

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Cosa ne pensa il Garante della Concorrenza della riforma degli Ordini? E cosa pensa, in particolare, della possibilità di ammettere che vi siano dei vincoli sulle tariffe professionali? Intervistato in proposito da Italia Oggi, Antonio Catricalà, numero uno dell’Antitrust nazionale ha così riposto: “Laddove è adeguato il vincolo rispetto all’interesse pubblico si può intervenire. Se è vero che c’è un problema di sicurezza nella tariffa minima degli ingegneri ( io non lo credo) allora è giusto inserire una forma di protezione. Ritenere che debba avere una tariffa minima un veterinario non ha senso. Il sistema generale delle tariffe si è dimostrato indaguato nei casi in cui l’utente si rivolge al professionista per un interesse economico irrilevante, ma poi deve pagare una parcella rilevante. E tutte le volte che un’impresa si è rivolta ad un professionista, commissionandogli atti ripetitivi, ha dovuto pagare ognuno di questi atti come se fosse una creazione dell’ingegno. Quando aggredivo la tariffa minima mi riferivo soprattutto a questi casi”. A gennaio scatterà l’adeguamento della deontologia veterinaria ( come di tutte le professioni) al Decreto Bersani, sia in materia di pubblicità che di tariffe obbligatorie. In proposito la FNOVI ha già depositato i propri impegni presso l’Antitrust, augurandosi di chiudere il contenzioso in via definitiva non più tardi di febbraio 2007. Restano validi gli interrogativi sollevati dal Presidente dell'ANMVI nei giorni scorsi sulle modalità con cui il Garante della concorrenza comunica con la stampa. "Non arriviamo a parlare di ingerenza come pure qualche Ordine sanitario sta facendo - ha dichiarato nei giorni scorsi il Presidente dell'ANMVI Carlo Scotti- ma una riflessione sull’impatto dell'istruttoria - e del modo in cui è stata pubblicizzata - sull'immagine della Categoria non sarebbe fuori luogo”.