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ECM, MARINO: GUARDIAMO ALL’ESEMPIO AMERICANO

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Secondo il presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato, Ignazio Marino, il programma di educazione continua in medicina è “un sistema non del tutto condivisibile e nemmeno tanto trasparente". Concluso il primo quinquennio di attività sperimentale, il Ministero della Salute non ha ancora varato nuove regole e si è limitato a prorogare di sei mesi l’esistente. In Italia si calcola che i congressi medici organizzati tra gennaio e ottobre 2006 sono stati 12.695: una media di 42 al giorno. ”Una formazione davvero continua...- commenta Marino su l’Espresso, domandandosi- “ Ma chi ha controllato la qualità dei programmi e l’efficacia in termini di reale aggiornamento dei medici?” L’esempio suggerito al chirurgo, oggi senatore per i DS, è quello americano: “ In USA la formazione è autocertificata, ma se da un controllo effettuato dall’Ordine dei medici evidenzia delle irregolarità o delle dichiarazioni false viene revocata la licenza per svolgere la professione. Inoltre, per verificare che l’aggiornamento sia avvenuto sul serio e non solo sulla carta, ogni due anni i medici specialisti sostengono dei test secondo le diverse discipline e ogni dieci anni devono ripetere un esame di stato che non è affatto una formalità. In questo modo il controllo sulla formazione avviene automaticamente ed è garanzia non solo che i medici non partecipino a troppi convegni “turistici”, ma soprattutto che siano effettivamente aggiornati”. Ci sono poi i providers, gli operatori che forniscono la formazione continua, circa 11mila “a fronte di soli 600 accreditati in tutti gli Stati Uniti. Chi li valuta? E chi controlla seriamente la qualità di queste proposte formative?” Per tornare all’esempio americano, i providers vengono selezionati e valutati dall’ACCME (Accreditation Council for Continuing Medical Education) un organismo super partes che stabilisce le regole e gli standard di qualità dei progetti formativi e che si occupa anche della verifica. Gran parte della formazione viene poi fatta sul campo di attività professionale, internamente agli ospedali e sulle più recenti pubblicazioni scientifiche. Secondo Marino occorre “ puntare sulla formazione interna, più economica e più efficace, effettuare controlli con esami a scadenze regolari, fare in modo che le aziende si attengano alle regole di trasparenza”. Su un punto siamo tutti d’accordo, conclude il senatore: “ la formazione continua dei medici è indispensabile e per questo deve essere obbligatoria, ma non può essere affidata quasi esclusivamente al finanziamento dell’industria privata, senza rigorose valutazioni sulla qualità di chi fornisce la formazione e di chi viene formato”.