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NUOVO METODO PER SCOPRIRE ANABOLIZZANTI

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Torino si candida a diventare centro per la ricerca nelle carni bovine degli anabolizzanti-fantasma. E' all' Istituto zooprofilattico del Piemonte, infatti, che si sta mettendo a punto un nuovo metodo d' indagine per identificare gli animali che sono stati trattati con ormoni sessuali o cortisonici in quantita' che non superano la soglia individuabile con i normali test chimici. E' il primo passo verso la costituzione di una rete di sorveglianza della salute bovina, che dovrebbe mettere fine alle furberie degli allevatori che continuano a dopare i loro capi, malgrado i divieti. ''Questo nuovo metodo di ricerca degli anabolizzanti - spiega Maria Caramelli, dell' Istituto zooprofilattico del Piemonte - e' mutuato da quello che avevamo usato, inizialmente, per la ricerca di mucca pazza".Si tratta, in sostanza, di un' analisi istologica dei tessuti che vengono danneggiati dall' uso di questi prodotti, impiegati illegamente per aumentare la massa muscolare nell' animale da macello. ''Quando le quantita' somministrate non superano una certa soglia, non vengono rilevate dalle analisi chimiche eseguite su sangue e urine dei capi macellati. Ma se si evidenziano danni agli organi sessuali dell' animale o alla ghiandola del timo, allora abbiamo la certezza che il bovino e' stato dopato''- continua Caramelli. L' Istituto zooprofilattico, insieme con l' Universita' di Torino e la Regione Piemonte, ha presentato un progetto di ricerca al ministero per ottenere i finanziamenti necessari per estendere il sistema di controllo su tutto il territorio. ''Quando ci verranno concessi i fondi potremo lavorare alla standardizzazione delle analisi, che finora hanno dato esiti davvero confortanti'', conferma Elena Bozzetta, capo del laboratorio di istologia dell' Istituto zooprofilattico. Le analisi, comunque, non verrebbere eseguite a tappeto, come per la Bse, ma a campione. ''Gli allevatori, pero', sapranno di avere gli occhi puntati addosso - conclude Bozzetta - e non potranno sgarrare facilmente''. L' ambizione del Istituto zooprofilattico torinese e' di diventare referente nazionale anche per i controlli sugli anabolizzanti, cosi' come lo e' per la Bse fin dal 2001. (ANSA).