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BSE, PATTA: IL GOVERNO NON TAGLIERA' FONDI

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'Non taglieremo i fondi per la prevenzione e la ricerca sulle malattie da prioni''. E' il messaggio rassicurante inviato dal convegno internazionale Prion 2006, che si conclude oggi a Torino, dal sottosegretario alla sanita' Giampaolo Patta. ''Mantenere alta la guardia e' estremamente importante, anche perche' non si conosce ancora molto di queste patologie''. Potrebbe essere forte la tentazione di seguire l' esempio degli Stati Uniti, che ha tagliato i fondi per la prevenzione della Bse e la ricerca sulla sua variante umana, ''ma noi non cederemo, anche se ogni focolaio scoperto ci e' costato un milione di euro in test di controllo'', ha spiegato Patta. ''In questo decisione siamo sostenuti anche dell' Unione Europea, che ci garantisce un contributo economico'', ha sottolineato l' esponente del governo. Ma Maria Caramelli, ricercatrice dell' Istituto zooprofilattico di Torino che e' referente nazionale per la Bse, mette sull' avviso: ''La tendenza della Ue e' di ridurre i costi, ammorbidendo le misure'', ha detto. L' ammorbidimento starebbe nell' innalzamento dell' eta' degli animali da esaminare. ''Oggi si esaminano tutti i bovini sopra i 30 mesi, l' obiettivo sarebbe circoscrivere i test agli animali a rischio'', ha sostenuto Caramelli. ''Del resto gia' l' abbassamento dell' eta' del bovino macellato per l' utilizzo di cervello e midollo e' un ammorbidimento''. Che gli Stati Uniti hanno deciso di tagliare il 90 per cento dei finanziamenti per i test anti-Bse sulle mucche americane è stato annunciato da Pierluigi Gambetti al convegno torinese. Il ricercatore italiano dal 1997 dirige, a Cleveland, il centro americano di sorveglianza per le malattie umane da prioni. ''Hanno eseguito test - spiega Gambetti- che escludono la possibilita' di epidemie di mucca pazza sul continente americano, cosi' hanno deciso di non proseguire con i controlli sui bovini a rischio'', ha affermato Gambetti, che due settimane fa e' stato ricevuto dal ministro americano dell' agricoltura. Finora venivano eseguiti 700 mila test all' anno sui capi a rischio. D' ora in poi ne verranno fatti solo un decimo, 70 mila. ''Al governo degli Stati Uniti non interessa se si scoprono 200 o 300 focolai di Bse - ha proseguito il ricercatore - l' importante e' che non si verifichi un' epidemia e loro l' hanno esclusa a priori''. Preoccupazione per il provvedimento ''fortemente spinto dalla lobby dei produttori di carne'' e' stata espressa, a Torino, anche da Florence Kranitz, presidente della CJD Foundation Inc., l' associazione americana che riunisce i parenti dei pazienti con malattie da prioni, come la Creutzfeldt-Jakob. ''Questa decisione e' tipica dell' amministrazione Bush'', ha poi commentato Gambetti, al quale il Congresso americano ha annunciato anche un taglio del 6-7 per cento dei fondi per la sorveglianza umana, quella di cui lui e' responsabile. Per questo capitolo di spesa il Congresso concede un finanziamento di circa 5,5 milioni di dollari all' anno. (ANSA).