La quota di deducibilità dei costi relativi alle auto aziendali si dimezza per i professionisti, passando dal 50 al 25 per cento, . È quanto prevede il decreto legge collegato alla Finanziaria, approvato dal Consiglio dei ministri venerdì scorso e in attesa di pubblicazione sulla «Gazzetta Ufficiale», dopo la firma apposta ieri dal Capo dello Stato. Salvo ripensamenti dell'ultima ora, i commi 25 e 26 dell'articolo 7 del testo modificano la deducibilità dei costi sostenuti per le auto aziendali. Si tratta di misure che prevedono una riduzione alla metà della percentuale riconosciuta ai professionisti (dal 50 al 25%).
La Corte Ue ha condannato l'Italia per le limitazioni ultraventennali alla detraibilità Iva delle auto aziendali. Il minor gettito prodotto dalla sentenza Iva dei giudici europei è stimato in 3,7 miliardi di euro per il 2006. Onere che arriva a 13,4 miliardi, in ragione della competenza economica, per i pagamenti degli arretrati relativi agli 2003, 2004 e 2005.
Il Vice ministro all'Economia, Vincenzo Visco, commentò dicendo che necessariamente si sarebbero dovute prevedere misure compensative e che queste avrebbero interessato lo stesso settore produttivo. La stangata in arrivo, per altro, si abbatte - secondo i dati del Centro studi promotor - in un momento in cui il mercato auto è in frenata. «L'aggravio di imposte sull'auto aziendale - rileva il Centro studi - finirà per vanificare il positivo effetto in termini di impulso agli acquisti di auto aziendali che la sentenza avrebbe dato».
Sono attesi gli emendamenti già annunciati dalla relatrice al provvedimento in commissione Finanze, la senatrice Helga Thaler Ausserhofer (Aut), che nella relazione illustrativa aveva espresso perplessità sulle misure adottate d'urgenza con particolare riguardo ai termini entro cui poter chiedere i rimborsi. (fonte: Il Sole 24 Ore)