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UNIVERSITA’,SIENA PUNTA ALLA VETERINARIA

Il Professor Ezio Menoni, docente di psicologia clinica alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Siena ha annunciato il progetto di un “corso di Psicologia canina presso l’ateneo senese”. La notizia arriva dal settimanale Di Più che in agosto ha pubblicato un articolo-intervista al docente senese (Presto ci sarà lo psichiatra dei cani, di Paola Fucillieri). L’articolista premette che “nell’ateneo toscano non esiste ancora la facoltà di veterinaria istituzione indispensabile e prioritaria per la successiva realizzazione del corso”. All’indirizzo del Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Ateneo toscano, prof. Alberto Auteri, e dello stesso Prof. Menoni, il Presidente dell’ANMVI, Carlo Scotti, ha inviato una lettera di puntualizzazioni: - la figura dello “psicologo” o “psichiatra” canino più volte richiamata nell’articolo-intervista non corrisponde ad alcun profilo professionale riconosciuto, né dalla scienza medico-veterinaria né dal vigente ordinamento; - alcune competenze attribuite a questo presunto profilo medico vengono descritte sulla base di premesse prive di riscontro scientifico; altre competenze, quelle che trovano riferimenti nelle scienze veterinarie, sono competenze squisitamente veterinarie, chiaramente attribuite dal vigente ordinamento al Medico Veterinario, unico profilo professionale abilitato dallo Stato italiano a prestare cure ed assistenza medica e sanitaria al paziente animale; - la Medicina Veterinaria si avvale oggi di rigorosi studi scientifici, condotti dai migliori centri universitari e di ricerca nazionali ed internazionali, che hanno consentito alle Scienze Comportamentali Applicate di sviluppare una Medicina Veterinaria Comportamentale del Cane e del Gatto d’avanguardia; - nell’ambito di questa Disciplina, i Medici Veterinari italiani possono curare la propria formazione, mantenere il proprio aggiornamento e affrontare percorsi di specializzazione post-laurea (master) attraverso una ricca e qualificata offerta formativa presente presso le facoltà di medicina veterinaria del nostro Paese e presso le migliori società scientifico - culturali che svolgono attività di continuing education per il medico veterinario. “Rinviando ad altra sede alcune necessarie considerazioni sui contenuti dell’intervista e sul messaggio informativo che ha raggiunto i lettori di Di Più- conclude Scotti nella sua lettera - si ritiene doveroso esprimere la più viva contrarietà della scrivente Associazione ad ogni ipotesi di attivazione di istituzione di nuove Facoltà di Medicina Veterinaria e di attivazione di nuovi Corsi di Laurea in Medicina Veterinaria. Ciò sia detto alla luce di posizioni pubblicamente assunte da ANMVI e formalmente accolte nelle opportune sedi istituzionali - sulla necessità di contenere il numero programmato degli studenti ammessi ai corsi di laurea in medicina veterinaria e sulla non opportunità di aprire nuove facoltà di medicina veterinaria nel nostro Paese. Ciò sia detto, infine, alla luce dei ricorsi già avviati dalla scrivente Associazione presso i Tribunali competenti contro la proliferazione dei corsi di veterinaria”. La lettera del Presidente dell’ANMVI è stata inviata per opportuna conoscenza anche al Prof. Massimo Castagnaro, presidente della conferenza dei presidi delle facoltà di veterinaria e al Presidente della FNOVI, Gaetano Penocchio.