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TRASPORTO AL MACELLO,RICHIAMO DEL MINSAL

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Animali a fine carriera produttiva che non sono in grado di sostenersi e tuttavia trasportati verso il macello. E’ questo l’oggetto di una nota che il Dipartimento di Sanità Veterinaria del Ministero della Salute ha inviato alle Regioni e alle Provincie Autonome di Trento e Bolzano il 1 agosto, citando casi di maltrattamento e ricordando le norme che tutelano i capi destinati alla macellazione. “Il trasporto in macello in tali condizioni- scrive il Capo Dipartimento della Sanità Pubblica Veterinaria Romano Marabelli- comporta uno stato di particolare sofferenza soprattutto in relazione all’utilizzo di modalità di carico e scarico dai camion non idonee, anche con l’ausilio di verricelli e di trattori mediante trascinamento dell’animale. Tali comportamenti assumono carattere di crudeltà verso l’animale ai sensi dell’articolo 544-ter del Codice Penale. Si rappresenta pertanto che ai sensi dell’articolo 12 del decreto legislativo 333/1998 gli animali che non sono in grado di sostenersi devono essere macellati d’urgenza, in idonee strutture o abbattuti sul posto e quindi tali animali sono considerati inidonei al trasporto secondo il decreto legislativo 532/92”. La Nota ministeriale fa seguito ad alcune segnalazioni inviate dalla LAV che documentano come in 14 macelli decine di mucche da latte e scrofe cosiddette "da riforma", cioè giunte alla fine del ciclo di produzione, siano state trasportate e avviate alla macellazione. “ Qualora arrivino al macello animali che restano coricati sul camion e non sono in grado di scendere autonomamente- continua la circolare del Ministero della Salute - è necessario procedere all’abbattimento sul mezzo di trasporto in modo da evitare di ricorrere a modalità inadeguate per lo scarico dell’animale vivo recandogli inutili sofferenze. Nel caso in cui sia possibile dimostrare che l’animale già alla partenza non era in grado di sostenersi in piedi sussistono le condizioni per l’applicazione di sanzione ai sensi del citato decreto legislativo 333/98. Se gli animali giunti al macello sono in condizioni di non poter raggiungere la trappola per lo stordimento occorre esaminare con attenzione le loro condizioni generali al fine di stabilire la possibilità di ammetterli alla macellazione ed in tal caso di giudicare l’idoneità del consumo delle carni”. Secondo Marina Perri dell’Associazione Italiana Veterinari di Medicina Pubblica (AIVEMP) “ il benessere degli animali non si fa solo durante il trasporto verso il macello, deve essere studiato e attuato durante tutta la vita degli animali. Il nuovo regolamento europeo - all’allegato I -elenca dettagliatamente tutte le condizioni di divieto di trasporto degli animali (femmine che hanno partorito da una settimana, prolasso, ferite aperte: queste a titolo d’esempio). C’è un “tuttavia” nel medesimo punto che concede alcune deroghe: chiedere un parere veterinario. Questo potrebbe essere la chiave di volta della questione- conclude la dottoressa Perri- : coinvolgere la professionalità, la conoscenza e la responsabilità del veterinario che conosce l’allevamento: il veterinario aziendale o il veterinario pubblico a garanzia della tutela della salute del consumatore e del benessere degli animali”.