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USDA E FAO UNITI CONTRO MALATTIE ANIMALI

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È stata costituita dall’ USDA e dalla FAO un’unità di crisi per la gestione delle malattie animali trasmissibili all’uomo. L’unità di crisi avrà sede a Roma presso la Food and Agriculture Organization (FAO). Il gruppo di esperti, voluto anche dalla World Organization for Animal Health, avrà il compito di monitorare e prevenire il diffondersi di malattie animali all’uomo. Una particolare attenzione sarà rivolta al virus H5N1 che è stato il centro delle fobie di milioni di persone negli ultimi mesi e di cui oggi però si parla molto meno. Eppure gli Stati Uniti hanno stanziato 1,8 milioni di dollari alla FAO per creare questo nuovo Centro; altri contributi vengono dalla Francia, dalla Germania, dall’Inghilterra, dall’Italia. Nelle intenzioni questa task-force deve aumentare la sorveglianza e la prevenzione, in sostanza si deve muovere sui due binari più costo-efficaci per affrontare infezioni che si possono trasformare in possibili pandemie. L’aviaria, per mesi, è stata trattata in modo molto diverso: vi è stata da parte di molti paesi la corsa all’acquisto degli antivirali e alla prenotazione di vaccini contro il virus H5N1. Mentre questa era la risposta dei governi, molti esperti da più parti hanno sottolineato come gli antivirali funzionino solo nei primissimi stadi dell’influenza, prima che l’emoagglutinina, una proteina del virus H5N1, si leghi ai recettori di superficie delle cellule delle vie respiratorie e inizi la penetrazione del virus nella cellula mediante la fusione delle membrane. Una volta che il virus è entrato nel corpo il tempo di incubazione, cioè il tempo ad esso necessario per colonizzare le cellule, è di due o tre giorni; in sostanza l’antivirale funziona solo se assunto prima del periodo di incubazione. Ancora più dubbi sono stati espressi per quanto riguarda la produzione di un vaccino: per molti esperti le risorse impiegate in questo modo erano destinate a non risolvere l’eventuale problema pandemia innanzi tutto perché nessuno può prevedere come il virus si modificherà e quale sarà il virus che, magari anche forte del contagio tra uomo e uomo, potrebbe provocare una pandemia. Eppure è di oggi la notizia che l’Indian Council of Agricultural Research (ICAR) ha sviluppato un vaccino contro il virus H5N1. Il vaccino è stato isolato in India ed è stato prodotto in loco con un investimento notevole. Questo a dimostrazione di come il modo di affrontare il problema sia ancora contraddittorio e non sempre i soldi dei contribuenti vengano investiti nel miglior modo possibile.