Attuare un accurato controllo dell’alimentazione degli animali da allevamento per garantire adeguati livelli di sicurezza alimentare per l’uomo: è questo l’obiettivo cui mirano gli aggiornamenti al Piano triennale regionale di vigilanza e controllo sull’alimentazione animale 2005-2007 approvati dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore alla sanità, Maurizio Rosi. Si tratta in sostanza – spiegano dal Servizio prevenzione e sanità pubblica - di inserire in una unica filiera di azioni integrate i controlli nei cibi che vengono somministrati degli animali cosiddetti “da reddito” che compongono la dieta alimentare dell’uomo. Con le modifiche apportate, che tengono conto dei risultati del monitoraggio effettuato nel corso del 2005 e delle indicazioni contenute in una circolare del maggio scorso del Ministero della Salute, il Piano tutelerà in una visione integrata, “la salute umana, animale e la salubrità dell’ambiente”. La Regione Umbria è la prima in Italia che si dota di uno strumento di vigilanza e controllo di tale natura. L’assessore Rosi ha spiegato che la Regione “ha ritenuto opportuno inserire il controllo sull’alimentazione degli animali nel più globale piano della sicurezza alimentare dell’uomo per una maggiore tutela della sanità pubblica, della salute animale e per fornire ai consumatori garanzie di salubrità e qualità dei prodotti di origine animale, a tutela anche dei produttori e dell’intera filiera”. Un importante aspetto delle azioni messe in atto con il Piano riguarda i controlli volti alla verifica del rispetto dei divieti d’utilizzo delle proteine animali trasformate ai fini della prevenzione della “Bse” (morbo della “mucca pazza”). Per quanto riguarda questo aspetto la Regione ha previsto un potenziamento della sorveglianza epidemiologica e il ridimensionamento dell’attività di vigilanza. Altro caposaldo del piano è quello relativo alla ricerca di additivi e principi farmacologicamente attivi nei mangimi, con particolare riferimento alle sostanze vietate, senza tuttavia trascurare quelle il cui impiego è consentito entro determinati limiti e per determinate specie. Si è posta poi maggiore attenzione ai controlli inerenti la ricerca dei “contaminanti” e altre sostanze “indesiderabili” negli alimenti per animali, con particolare riferimento alla concentrazione delle micotossine nei mangimi. Un capitolo del piano è anche riservato alla “tracciabilità”, etichettatura e sicurezza dell’impiego di organismi geneticamente modificati negli alimenti per gli animali, con una particolare attenzione al monitoraggio per gli “Ogm”. L’Assessore alla Sanità della Regione dell’Umbria: “la nostra è di fatto la prima regione in Italia che adotta questo nuovo piano triennale di vigilanza e controlli sanitari sull’alimentazione degli animali integrato nell’ambito della sicurezza alimentare umana. Si tratta in definitiva di inserire a pieno titolo, in una unica filiera, i controlli nell’alimentazione che viene somministrata agli animali cosiddetti da reddito e che – attraverso la catena alimentare – entrano a far parte di quella dell’uomo.