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CAVALLO ATLETA, DOCUMENTO ANMVI SIVE

Il Legislatore nazionale ha proposto nel corso delle ultime Legislature numerose proposte di legge per la tutela degli equidi. Ad oggi, benché il cavallo rientri nelle disposizioni previste dalla Legge 20 luglio 2004, n.189, non è stato varato un provvedimento specifico. La mancanza, all’interno dell’attuale dibattito sul cavallo, della prospettiva medico-veterinaria impedisce l’esatta comprensione di questo nuovo status e pregiudica un sereno approccio ai temi della salute e del benessere animale, ricomprendendo fra questi i seguenti: 1)destinazione (distinguo fra cavallo destinato e non destinato alla macellazione) 2) tutela e benessere (mantenimento del cavallo anziano/post-carriera/non avviabile alla macellazione) 3)della sua “carta identità” (anagrafe equina) 4) del trattamento farmacologico (necessità terapeutica e doping). Nasce da questa premessa il documento “Tutela e benessere del cavallo atleta” messo a punto da ANMVI e SIVE e sul quale ieri c’è stata l’approvazione della FNOVI. Si legge nel documento che “ "spetta solo al medico veterinario e alla sua coscienza ed indipendenza professionale stabilire se e quali interventi sanitari porre in essere all’insorgere di patologie o stati di sofferenza nel cavallo atleta, stabilire il corretto percorso terapeutico, stabilire il corretto trattamento farmacologico, stabilire se e quando eventuali patologie o stati di sofferenza siano tali da pregiudicare la partecipazione alle manifestazioni/competizioni/attività sportive, stabilire se e come eventuali patologie o stati di sofferenza non siano tali da pregiudicare la partecipazione alle manifestazioni/competizioni/attività sportive purché il cavallo atleta sia affidato alla costante assistenza e sorveglianza medico-veterinaria e, infine , garantire la salute degli animali ostacolando l’abuso o l’utilizzo fraudolento dei farmaci o di altre sostanze”. Al trattamento farmacologico del cavallo atleta è dedicata un’ampia sezione del documento, inclusa la distinzione fra trattamento farmacologico e “doping” . “"La differenza assume valenza etica e deontologica per il medico veterinario chiamato dalla propria professionalità a prestare al cavallo atleta. Il dibattito in corso da tempo sul cosiddetto “doping” non è stato fino ad ora ricondotto entro i necessari presupposti di correttezza terminologica e sostanziale, scadendo in molte occasioni a livello di confusa e semplicistica discussione. Nel peggiore dei casi, il medico veterinario anziché affermarsi quale garante della salute del cavallo è stato la prima vittima di una disinvolta “caccia alle streghe” a mezzo stampa”. Numerose le proposte per il Legislatore, fra cui un “maggiore controllo sul continuo aumento delle difficoltà dei percorsi e dei terreni di gara e sulle condizioni di utilizzo degli animali in gara da parte di commissioni di tecnici e veterinari”. E proprio sulla questione dei palii, ANMVI e SIVE hanno dato la propria disponibilità a sostenere l’interrogazione del parlamentare Azzolini ai Ministri Turco e Amato per la richiesta di avviare una iniziativa legislativa che parta da “severi controlli veterinari” e dall’accertamento delle “buone condizioni fisiche e psichiche dei cavalli a cura di veterinari specializzati”.