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ABBANDONO DAL VETERINARIO, CHE FARE?

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L’Ordine dei Veterinari di Milano ha fornito importanti chiarimenti sul comportamento che i medici veterinari di ambulatori e cliniche veterinarie possono tenere in caso di abbandono di animali tenuti in custodia. Data la portata generale della questione, purtroppo non infrequente, l’Ordine ha pubblicato sul proprio sito il parere integrale reso in merito dal proprio legale, avv. Monica Giusti, comprensivo di uno standard di lettera da inviare al proprietario invitandolo ai suoi doveri. Ma se le cose non andassero per il verso giusto e si optasse per la presa di possesso dell’animale, “ sarà necessario comunicare al proprietario dell’animale che, essendo mancata qualsiasi iniziativa volta a riprendere l’animale quest’ultimo deve configurarsi come una “res nullius” ovvero una cosa di nessuno che diviene pertanto, con effetto a partire dalla comunicazione, di proprietà del debitore (nel nostro caso l’ambulatorio veterinario) soltanto per effetto della sua volontà. volta conseguita la proprietà dell’animale, sarà possibile poi disporne liberamente entro i limiti stabiliti dalle norme di legge in materia di tutela degli animali”.
L’avvocato Giusti ricorda inoltre che “ il comportamento di chi ricovera un animale presso un ambulatorio o una clinica veterinaria e in seguito, dolosamente o colposamente, omette di ritirarlo configura il reato di “abbandono di animali” ex art. 727 c.p. e questo sia in relazione agli animali domestici (cani e gatti in primis) che a tutti gli animali che hanno acquisito abitudine alla cattività. Qualora si desiderasse esercitare una forte pressione sui proprietari di animali inadempienti per richiamarli alle loro responsabilità, si potrebbe presentare anche una denuncia al Tribunale Penale in modo da far condannare il reo alla pena dell’arresto fino ad una anno oppure, in alternativa, all’ammenda da 1.000 a 10.000 Euro. Tuttavia i tempi lunghi necessari per ottenere una sentenza penale di condanna, in ipotesi come questa, consigliano l’utilizzo di questo strumento solo in caso di comportamenti reiterati o comunque particolarmente riprovevoli”.