Presto sarà avviato un Piano nazionale di monitoraggio delle eventuali contaminazioni per il tessuto nervoso negli ambienti di macellazione. Il Dipartimento della sanità pubblica veterinaria, della nutrizione e sicurezza alimentare del Ministero della Salute e l'Istituto Zooprofilattico del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta hanno presentato alle Regioni e alla rete degli Istituti Zooprofilattici un nuovo metodo, messo a punto dal Centro Nazionale per la BSE, volto a rilevare le contaminazioni del materiale specifico a rischio per il "morbo della mucca pazza".
Grazie al nuovo test - spiega una nota del Ministero della Salute - che ha dato ottimi risultati di sensibilità e specificità ed è facilmente applicabile nei macelli italiani, si potrà dare l'avvio ad un Piano nazionale di monitoraggio delle eventuali contaminazioni per il tessuto nervoso negli ambienti di macellazione. Il Piano, già sperimentato come progetto pilota della regione Piemonte, consentirà un'ulteriore sicurezza nei confronti del morbo della mucca pazza.
La rimozione dalla catena alimentare del materiale a rischio, potenzialmente infetto, è una delle colonne portanti della sicurezza alimentare nei confronti della BSE ed ha dato significativi risultati sul piano della sorveglianza, anche se non va comunque dimenticato che la malattia non è scomparsa, in Italia e in Europa, e che in Inghilterra si sono manifestati nuovi casi della forma umana di BSE.
Soddisfazione è stata espressa dal Sottosegretario alla Salute, senatore Cesare Cursi che ha dichiarato: "Con tale iniziativa si conferma ancora una volta l'importante lavoro svolto dal Ministero della Salute e attuato dalle Regioni per fare della sicurezza alimentare un punto di riferimento a livello nazionale ed europeo".