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USA, STOP ALLA MACELLAZIONE DEL CAVALLO

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Sempre maggiore tutela per i cavalli negli Stati Uniti, sempre più forte la loro identità come animali da compagnia. Il 20 settembre il Senato americano ha votato (68 a 29) un emendamento che non consente più il trasferimento di fondi federali a sostegno delle attività di macellazione degli equini. Il voto del Senato fa seguito ad analoga decisione della House of Representatives, l’altro ramo parlamentare, che l’8 giugno di quest’anno ha varato una misura che vieta l’esportazione di cavalli americani ai fini della loro macellazione all’estero. L’emendamento approvato dal Senato è legato all’approvazione di una legge finanziaria annuale e pertanto la sospensione di fondi alle macellazioni equine avrà la durata di un anno, a partire dal prossimo mese di ottobre. L’auspicio delle associazioni animaliste statunitensi, tuttavia, è che il taglio ai fondi diventi permanente in fase di approvazione dell’American Horse Slaughter Prevention Act, una proposta di legge tesa a regolamentare restrittivamente la macellazione equina. "E’ giunto il momento- ha detto il senatore e veterinario americano John Ensign- autore dell’emendamento- che si ponga fine alla pratica della macellazione degli equini. I cavalli hanno ricoperto un ruolo importante nella storia dell’America, in particolare nel West e meritano di essere protetti.Come senatore e come veterinario- ha concluso- mi batterà per questi meravigliosi animali”. In Italia la LAV ha accolto la notizia chiedendo che anche il nostro Parlamento faccia altrettanto e sostenga la proposta di legge del Verde Alfonso Pecoraro Scanio che chiede il riconoscimento del cavallo come animale d’affezione e ne vieta la macellazione. “L’Italia, purtroppo, è uno dei pochi Paesi al mondo in cui si consuma carne equina - dichiara Angela Marino, responsabile LAV del settore Ippica e Sport Equestri - Tale consumo, già marginale, negli ultimi anni risulta in graduale discesa ma i dati Istat rivelano che nel 2004 sono stati macellati 201.646 equini, con un preoccupante incremento del +7,5% rispetto al 2003, dei quali 99.935 importati soprattutto da Paesi dell’Europa dell’Est, con tutti i rischi sanitari che ne derivano. I dati relativi al primo trimestre di quest’anno indicano una riduzione delle macellazioni del 27%: speriamo sia un segno del mutato rapporto con questi animali, che sempre più spesso assume valenza di amicizia e di affettività, come è giusto che sia”.