Non si tratta di malasanità veterinaria, ma quello denunciato da Libero sabato 25 giugno è un caso che richiama l’attenzione della professione. E infatti, l’Ordine Provinciale dei Veterinari di Cremona ha inviato una nota al Tribunale di Cremona per acquisire maggiori informazioni e verificare eventuali ambiti di competenza su quanto pubblicato sabato scorso dal quotidiano Libero, nelle pagine dedicate alla Lombardia. Un proprietario cremonese avrebbe somministrato un farmaco abortivo al proprio boxer femmina, con esiti quasi letali per l’animale. Avendo acquistato “in un negozio specializzato in medicinali per animali domestici” il farmaco poi rivelatosi scaduto, lo stesso proprietario denunciava alla Procura della Repubblica l’accaduto, finendo a sua volta nel registro degli indagati per maltrattamento e per aver somministrato egli stesso il farmaco non essendo abilitato all’iniezione. Abuso di professione e violazione delle leggi sul farmaco veterinario ( rilascio al pubblico di un farmaco senza ricetta) sono infatti i risvolti della vicenda sui quali l’Ordine ha chiesto al Tribunale di acquisire ulteriori elementi per valutare azioni di competenza. Singolare la difesa del proprietario che oltre ad aver addotto buona fede si è anche giustificato dicendo di avere seguito corsi di veterinaria “finalizzati a compiere anche questi piccoli interventi”. “ Speriamo ha detto il suo legale- che il giudice si accorga dell’assoluta buona fede del mio cliente che in quel momento voleva solo il bene del suo cane e non certo creargli ulteriori problemi fisici”. Il boxer è stato salvato in extremis da un medico veterinario a cui il proprietario si è rivolto subito dopo l’iniezione.( fonte: Libero 25/06/2005)