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626, SACCONI: PERCHE’ HO RITIRATO IL T.U

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Troppa rivalità fra lo Stato e le Regioni per la competenza sulla 626. E soprattutto troppa confusione fra la Costituzione vigente e quella che verrà. La decisione del Governo di ritirare lo schema di decreto legislativo recante il testo unico delle norme in materia di sicurezza del lavoro è stata motivata in Parlamento dal Sottosegretario per il lavoro e le politiche sociali , Sacconi: “il Consiglio di Stato e le regioni – ha detto- non hanno condiviso la tecnica legislativa adottata dal Governo, che, nel rispetto del vigente ordinamento costituzionale, ha inteso però anche tenere conto della condizione di transizione determinata dalla presenza di un testo di riforma del Titolo II della Costituzione, attualmente in fase avanzata di esame da parte delle Camere, nel quale, tra l'altro, la materia della sicurezza del lavoro viene ricondotta alla competenza esclusiva dello Stato”. Il Ministero del Welfare aveva dunque optato per una impostazione mediana fra l’attuale assetto costituzionale e quello prospettato dalle Assemblee di Camera e Senato: “ Nel definire l'ambito delle competenze statali- ha dichiarato Sacconi- il Governo ha ritenuto in primo luogo che, per le parti in cui la normativa in materia di sicurezza rientra nella definizione legislativa del rapporto di lavoro, essa è riconducibile nell'ambito dell'ordinamento civilistico che l'articolo 117, secondo comma, della Costituzione attribuisce in via esclusiva alla competenza legislativa dello Stato. In tale ambito rientrano poi ad avviso del Governo tutte le disposizioni assistite da una sanzione penale, nonché la disciplina che attiene ai profili del coordinamento informativo statistico e informatico dei dati dell'amministrazione statale, regionale e locale, ai sensi del citato secondo comma dell'articolo 117 della Costituzione. Sempre per quanto attiene alla definizione del riparto costituzionale delle competenze legislative, non si può ignorare la responsabilità dello Stato per quanto concerne il recepimento delle direttive comunitarie, che sono all'origine di gran parte della normativa più recente in materia di sicurezza del lavoro. Va evidenziato quindi che alla competenza legislativa delle regioni, in base alla tesi sostenuta dal Governo, sono ascrivibili – relativamente alla materia in questione - esclusivamente le normative primarie attinenti alle politiche pubbliche per la salute e la sicurezza”. Ma l'impostazione del Governo non è stata accolta dal Consiglio di Stato, il quale nel parere espresso ha manifestato la propria contrarietà rispetto a tale impianto giuridico, seguito in tale approccio critico anche dalle regioni. Alla luce di tali rilievi il Governo ha preferito optare per il ritiro dello schema di decreto “ che si auspica potrà essere predisposto nella prossima legislatura”.