• Utenti 11
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31487

PET THERAPY, MANCUSO:FAVORIRE ONOTERAPIA

Immagine
Secondo l’On. Gianni Mancuso, relatore alla Camera dei Deputati della legge sulla pet- therapy, l’utilizzo dell’asino a scopo terapeutico “evidenzia come la indole docile ed empatica dell’asino, insieme alle dimensioni ridotte consentano di svolgere esperienze meno impegnative rispetto alla tradizionale ippoterapia”. Il parlamentare veterinario ha trattato l’argomento nel corso del 1° Convegno Nazionale di Onoterapia, organizzato a Grosseto sabato 28 e domenica 29 maggio, ripercorrendo l’iter normativo e l’attuale situazione della proposta di legge e soffermandosi sulla differenza tra attività e terapia mediata dall’uso degli animali, che svolgerebbero la funzione di “farmaco” in collaborazione con le altre terapie. A proposito dell’asino Mancuso ha osservato: “ Se si considera che questi animali si vanno diffondendo nel nostro Paese principalmente per la produzione del prezioso latte antiallergico e per il trekking, è ipotizzabile questa ulteriore utilizzazione. Oltretutto, con buona pace di cani, gatti, cavalli, delfini, ecc, si riprenderebbe un collegamento territoriale millenario nel nostro Paese”. Fra i dati emersi dal Convegno spicca la constatazione che negli anni ’50 la popolazione asinina nazionale ammontava a qualche milione di capi mentre negli anni ’80 era scesa a qualche migliaio di capi. Le modificazioni conseguenti al passaggio dall’economia agricola a quella post-industriale hanno provocato una strage... di asini! Negli ultimi 20 anni pochi appassionati allevatori hanno impresso una svolta ed oggi almeno 6 razze italiane sopravvivono delle 12 di un tempo, anche se 2 (l’asino dell’Asinara e l’asino della Pantelleria) rischiano l’estinzione.Va un po’ meglio per la razza ragusana, la martinafranca, la amiatese e la sarda. “In una logica di rispetto e recupero delle biodiversità – conclude il parlamentare in un comunicato- sarebbe opportuno impegnarsi in un Progetto Genoma dedicato alle 2 razze che se la passano peggio”.