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LATTE EQUINO NEL BIBERON

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Se proprio non si può avere il latte della mamma, nel biberon del bebé è meglio mettere quello equino, più simile del latte di mucca a quello materno. Ad affermarlo e' un team di ricercatori del Cnr della sezione di Torino dell'Istituto di scienza delle produzioni alimentari del Cnr, che ha realizzato una ricerca e messo a confronto il latte materno con quello bovino ed equino. Ottenendo risultati significativi. ''Lo studio -spiega il Cnr- si è concentrato sulla componente proteica dei tre tipi di latte, dedicando un'attenzione particolare alla parte aminoacidica che si perde durante la lavorazione e la trasformazione del prodotto''. ''Prima di entrare nel ciclo produttivo il latte vaccino, ossia quello normalmente utilizzato per produrre il latte per la prima infanzia, viene sgrassato. Insieme ai lipidi, che vengono poi sostituiti da analoghe sostanze di origine vegetale, viene persa però anche la parte proteica associata alle membrane dei globuli di grasso. Una frazione proteica su cui finora si avevano pochi dati a causa delle oggettive difficoltà di analisi'' dice Amedeo Conti, responsabile dell'Ispa-Cnr di Torino. ''Nel laboratorio di Proteomica dell'Istituto -aggiunge Conti- sono stati messi a punto metodi originali di estrazione e solubilizzazione di tali proteine e tecniche di separazione e caratterizzazione, che hanno consentito di classificare, per il latte umano, 122 proteine, divisibili per funzioni biologiche in tre gruppi''.''Tra le 122 proteine identificate, -prosegue il Cnr- particolarmente interessante si è rivelata la lattoaderina, una proteina coinvolta nello sviluppo del tessuto mammario durante l'allattamento e in grado di prevenire alcune infezioni nei neonati allattati al seno''. Ma ancora più interessante è stata l'altra scoperta dei ricercatori dell'Ispa-Cnr. ''Nel confronto tra i 3 tipi di latte, quello della mamma, il latte bovino e quello equino, -conclude Conti- è emerso che la lattoaderina equina è assai più simile a quella umana, rispetto all'omologa proteina bovina''.''Due possibilità -sottolinea il Cnr- si prospettano a questo punto. Da un lato, un possibile impiego delle proteine associate alle membrane dei globuli rossi del latte equino nella confezione dell'attuale latte in formula. Dall'altro, l'uso del latte d'asina per l'allattamento artificiale''. (ADNKRONOS SALUTE)