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DAL 1° LUGLIO CONTROLLI BANCARI

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Su richiesta del Fisco, dal 1 luglio del 2005, le banche, le Poste e le società finanziarie, saranno tenute a rispondere entro 30 giorni per via telematica, fornendo i dati richiesti: informazioni sui movimenti finanziari in entrata e in uscita. Il professionista oggetto della richiesta di accertamento, dovrà fornire spiegazioni, giustificando tutte le spese, anche quelle effettuate per soddisfare le sue esigenze giornaliere. Sarà più facile farlo per le operazioni effettuate con assegno o carta di credito, ma estremamente più complicato per i pagamenti in contanti tramite prelevamenti alla cassa o Bancomat. Il tutto deriva dalla Finanziaria 2005, in vigore dal 1° gennaio di quest'anno, che ha riscritto con il comma 402 l'articolo 32 del Dpr 600/1973; da un lato ha ampliato l'ambito oggettivo e soggettivo di accertamento sui professionisti, dall'altro ha contratto i tempi di risposta. Le modifiche riguardano sia le imprese sia i lavoratori autonomi, ma è con particolare riguardo a questi ultimi che si evidenziano i maggiori profili di problematicità. La modifica apportata dalla Finanziaria è infatti estremamente gravosa per i professionisti perché introduce l'inversione dell'onere della prova: spetta al professionista oggetto di accertamenti dimostrare di essere in regola. La presunzione del Fisco è cioè quella che i prelevamenti ingiustificati servirebbero per acquistare beni in "nero" che una volta rivenduti potrebbero generare ricavi in "nero". ( fonte: Il Sole- 24 Ore)