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ONAOSI, ECCO IL SERVIZIO DI REPORT

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“Noi crediamo che la solidarietà debba essere volontaria e non imposta dalla legge”. Così Carlo Scotti, Vice Presidente ANMVI, ha spiegato alle telecamere di Report la contrarietà della nostra Categoria al contributo ONAOSI.
Il noto programma di Rai Tre si è occupato di ONAOSI domenica scorsa, con un servizio di Bernardo Iovene intitolato “Solidarietà imposta per legge, perché?”, dando voce alle proteste dei sanitari privati e svelando nuove verità sull’emendamento che ha triplicato i contribuenti della Fondazione.
Ma prima di fare il nome, anzi i nomi, la trasmissione ha evidenziato la scarsa trasparenza dei giochi politici: Siri (Federfarma) ha parlato di “colpo di mano”, Scotti ha confermato l’impossibilità di ricavare un nome dai resoconti parlamentari. A domanda diretta del giornalista che chiede chi sia “il politico” autore dell’emendamento, il Presidente Paci risponde: “il Parlamento”.
Il mistero del “blitz”, come lo definì l’ANMVI il giorno dopo l’approvazione finale della Finanziaria 2003, alla fine viene chiarito: lo volle il capogruppo di Forza Italia Schifani. La rivelazione è del Sen.Ulivi, firmatario di una pdl abrogativa presentata subito dopo aver votato in Senato, ma senza rendersene conto, l’estensione dell’obbligo. Paci conferma: a Schifani sono andati i ringraziamenti della Fondazione “per aver condiviso questa impostazione”. Materialmente, il “blitz” è stato seguito da ambienti politicamente attigui: il sen. Ronconi (UDC, medico di Perugia) dichiara fieramente: “Ne ho parlato con i colleghi di Forza Italia e UDC, Schifani e Ferrara, e siamo rimasti d’accordo sulla possibilità di questo emendamento che ha trovato d’accordo la maggioranza e anche il Governo. L’iniziativa è partita da me, non me ne vergogno, anzi difendo questa mia iniziativa”. Perché tutto questo? chiede Iovene a Ronconi: “Per dare una copertura assicurativa in più ai sanitari”. Ma dal servizio risulta evidente che nessuno l’aveva chiesta e nessuno la gradisce. Report dice che intanto “bisogna pagare”. Paci ricorda che il contribuito è già stato ridotto.
Ma il quadro complessivo non è comunque edificante: 210 su 280 ragazzi del collegio maschile sono paganti (4500 euro all’anno), figli di contribuenti viventi e non orfani; la metà circa delle ragazze pure (dati confermati dai direttori dei collegi M. Lanari e F. Rossi). Passati in rassegna i vari centri studi e ricreativi dei ragazzi- con testimonianze di orfani la cui formazione è interamente dipesa dalla Fondazione- Paci chiarisce che il potenziamento delle strutture non è tipico dell’Opera, che invece punta ad assistere “a domicilio”. Ma i centri vacanze e le nuovissime residenze per anziani non vanno al di là delle vere finalità dell’Opera? Ancora Paci: “Questo indirizzo non è certo tra le priorità dell’ente”. Però in vista dell’allargamento degli iscritti è stata ampliata la residenza di Montebello… Oggi gli orfani assistiti sono 3.300. Ma le proiezioni al 2010, spiega Paci, danno 5400 orfani. “Proiezioni sui morti?” si chiede il giornalista che aggiunge “Speriamo che si sbagli”.