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LEISHMANIOSI, ALTO RISCHIO IN SICILIA

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La Sicilia rappresenta una regione endemica per la leishmaniosi. Negli ultimi anni, l'infezione si presenta in costante aumento, tanto da rappresentare, oggi, un preoccupante problema di sanita' pubblica. Lo dice una nota dell' ufficio stampa del convegno mondiale sulla Leishmaniosi che si è aperto a Terrasini ieri. Ad aumentare il rischio di infezione per la popolazione siciliana, e' la dilatazione delle zone in cui e' presente il flebotomo (pappatacio), il vettore biologico della leishmania nel cane e nell'uomo. L'insetto, causa della malattia, e' presente in aree prima non ritenute a rischio. Sino a qualche anno fa, lo si riscontrava nella fascia costiera, in zone umide, ora lo si trova anche nelle zone interne della Sicilia. ''Uno studio dell'Istituto zooprofilattico della Sicilia - dice Andrea Antonio Riela, direttore generale dell'Istituto Zooprofilattico sperimentale della Sicilia e presidente del Comitato Organizzatore del Terzo congresso mondiale sulla leishmaniosi - attuato con trappole di luce in tutte le province siciliane ha dimostrato che il flebotomo e' oggi diffuso in tutta l'Isola. Probabilmente l'insetto ha trovato il modo di adattare la sua struttura alle variazioni climatiche e ambientali''. ''Oggi - dice Santo Caracappa, direttore sanitario dell'Istituto zooprofilattico sperimentale della Sicilia - e' difficile fare una distinzione tra aree piu' o meno a rischio. Per fare un esempio, fino a qualche anno fa, a Palermo, zone particolarmente preferite dal flebotomo erano quelle di Mondello, del porto, del lungomare, ora troviamo l'insetto vettore dell'infezione in aree dove prima la sua presenza era particolarmente rara''. Dalle rilevazioni effettuate sulla popolazione canina dall'Istituto zooprofilattico sperimentale della Sicilia sulla prevalenza della leishmaniosi, emerge una situazione fortemente preoccupante. Oltre il 30 per cento degli animali esaminati e' risultato positivo alla leishmaniosi, con punte che toccano il 40 per cento nel territorio di Palermo. Seguono: Catania (38 per cento), Ragusa (38 per cento), Messina e Agrigento (34 per cento), Trapani (33 per cento), Siracusa (32 per cento), Caltanissetta (30 per cento), Enna (25 per cento). Se si tiene conto che oltre ai cani, serbatoio dell'infezione sono anche i roditori e molti animali selvatici, il quadro per la popolazione siciliana non puo' non essere allarmante.
La ricerca ha confermato che anche in Sicilia, come in altre regioni d'Italia e del bacino del Mediterraneo, il parassita responsabile dell'infezione nel cane e nell'uomo e' la Leishmania infantum. Il flebotomo e' un insetto piccolissimo (2-3 millimetri) e la sua massima presenza viene registrata, in genere, tra giugno e settembre. Purtroppo, in Sicilia, per le condizioni climatiche favorevoli al flebotomo, l'insetto puo' essere presente anche tutto l'anno. ''I dati raccolti dall'IZS - dice Andrea Antonio Riela - danno la misura di quanto sia importante e indifferibile l'attuazione di serie misure profilattico-sanitarie, attraverso la lotta all'agente infettante e all'adozione di misure igieniche a carattere generale per rendere il territorio inadatto alla vita degli insetti vettori della leishmaniosi''.(ANSA)