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PROFESSIONI, DE TILLA:OCCASIONE PERSA

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“Con riferimento al mondo delle libere professioni, la recentissima emanazione del decreto legislativo sulla competitività, nonostante le buone intenzioni annunciate e il titolo roboante (in cui si parla, addirittura, di ´Riforma di Ordini e associazioni') assomiglia alla classica montagna che partorisce il topolino”. Non usa mezzi termini il Presidente dell’ADEPP, Maurizio De Tilla che per il quotidiano Italia Oggi ha firmato un articolo fortemente critico nei confronti delle norme professionali inserite nel Decreto sulla competitività. “Nei quattro commi che riguardano le professioni – scrive De Tilla- si disciplinano, abbastanza genericamente, l'accesso alle professioni, l'obbligatorietà dell'iscrizione all'Albo, l'istituzione di nuovi Ordini e quella di associazioni riconosciute per le altre attività regolamentate. Si è, sostanzialmente, abbandonato l'ampio respiro e l'organicità del progetto Vietti, mortificando il mondo delle professioni entro margini ristretti e con previsioni del tutto inadeguate ad una vera modernizzazione del quadro legislativo di riferimento”. Il Presidente dell’ADEPP segnala, in particolare” l'assenza di norme specifiche sugli ordinamenti previdenziali dei liberi professionisti con riferimento agli importanti problemi, più volte sottolineati, dell'autonomia delle Casse professioniali, della doppia tassazione gravante sulle stesse, dell'unicità del reddito prodotto da un professionista ai fini delle norme fiscali e previdenziali applicabili”. Naturalmente il provvedimento adottato, in via di urgenza, dal governo, dovrà essere sottoposto all'esame delle camere per la sua conversione in legge e pertanto De Tilla auspica “ un intervento riparatore in sede di conversione, con inclusione dei due attesi provvedimenti fra le norme tendenti a un effettivo rilancio della competitività dei professionisti italiani. Semplificare e razionalizzare il quadro normativo di riferimento per la Previdenza dei liberi professionisti – conclude il Presidente dell’ADEPP- rappresenta, quindi, una priorità più volte dichiarata da questa maggioranza di governo. Il decreto sulla competitività rappresentava un'ulteriore occasione in tal senso”. ( Italia Oggi, 23/03/05)