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DATI ANMVI E PARCELLE “TROPPO ALTE”

Il settimanale Repubblica Salute ha pubblicato ieri un articolo intitolato Tanti veterinari ma parcelle troppo alte a cura della giornalista Maria Paola Salmi. Il giornale riprende fedelmente alcuni dati già pubblicati dall'ANMVI, ma avanza considerazioni proprie, non attribuibili all'Associazione. Decisamente infelice il titolo dell’articolo che nulla ha a che vedere con i temi e le argomentazioni sviluppate a suo tempo dall’ANMVI attorno ai propri dati. Questi ultimi erano stati divulgati alla stampa per contraddire rapporti e statistiche paradossali che attribuivano alla veterinaria un valore superiore allo stesso mercato dei mangimi. L'ANMVI aveva infatti enfatizzato la grave crisi del settore e stigmatizzato la spropositata crescita numerica della Categoria. " Ci ha sorpreso l'articolo soprattutto nel titolo" ha dichiarato Carlo Scotti, Vicepresidente dell'ANMVI, " i dati da noi riportati ci sembrano chiari. Con un fatturato di 30.000 euro siamo al livello più basso di tutte le categorie professionali. Non credo certamente che 35 euro di media per una prestazione, uno dei valori più bassi d’Europa, possano essere ritenuti tanti. I nostri tariffari hanno minimi quasi ridicoli. Non si coprono neppure le spese vive. I costi di una struttura veterinaria sono spesso nettamente superiori a quelli di molti ambulatori di medicina umana e non ci sembra che le tariffe possano essere paragonabili. Ci dispiace per questo titolo, per lo meno forzato, perchè il resto dell'articolo è in gran parte condivisibile. Peccato per quel:" Salata la parcella per visita" che trovo veramente una interpretazione personale molto discutibile. Lo dimostrano gli stessi dati". Oltre ai numeri ripresi da Repubblica Salute, i dati forniti alla stampa dall’ANMVI evidenziavano come ogni struttura veterinaria abbia in media 1700 animali/clienti; pochi, visto che per avere un equilibrio economico di sopravvivenza la media dovrebbe essere superiore ai 2.000. Veniva anche calcolato che ogni Medico Veterinario che opera nel settore degli animali da compagnia, circa 13.000 globalmente, poteva contare in media su 828 potenziali clienti. Il costo medio di una prestazione risultava invece essere di 35/37 euro, compresi anche gli interventi di alta chirurgia. Il fatturato medio, lordo, annuo, potenziale di un veterinario risultava quindi essere ( 35X828) inferiore ai 30.000 euro. Pur considerando che qualche cliente si presenti ad una visita più volte in un anno la cifra totale non cambia di molto. Il costante sforzo dell’ANMVI di raccogliere dati veritieri del settore da consegnare alla stampa è testimoniato dai dossier curati da Nomisma fino alla recente indagine telefonica curata da DASS RESEARCH. Anche in quest’ultimo caso avremo dati reali da divulgare. Sperando che la stampa sappia leggerli e scegliere titoli più coerenti.