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PROFESSIONI, POCHE REGOLE MA CONDIVISE

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Oggi il Presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, incontra l'on.Lo Presti, responsabile delle libere professioni di Alleanza Nazionale, per discutere della riforma. Confprofessioni non mancherà di richiamarsi anche alla questione legata alle dichiarazioni dell'on. Siliquini. L'incontro riveste particolare importanza, visto che Alleanza Nazionale ha assunto un ruolo protagonista sulla vicenda e in ordine al tavolo tecnico che è stato annunciato.Intanto il l CUP si dichiara soddisfatto dell'ultimo incontro avuto con i tre saggi nominati dal Consiglio dei ministri, Castelli, Vietti e La Russa, per definire il testo di riforma degli Ordini. Il Presidente del CUP, Raffaele Sirica, ha dichiarato:" La disponibilità mostrata dal ministro Castelli, a cui va il nostro ringraziamento per aver aperto alle professioni il dl sulla competitività, a rivedere l'intero ordinamento è un'occasione che va colta". Poche saranno le regole inserite nel Dl sulla competitività ma saranno l'elemento che permetterà poi in fase di conversione in Parlamento di sviluppare con più calma tutti gli altri aspetti della riforma. Poche regole e condivise, lo aveva chiesto il CUP e la richiesta è stata accolta. Le norme previste si limiteranno a vincolare la costituzione di nuovi Ordini all'interesse generale ed il riconoscimento delle nuove professioni solo se si limiteranno a competenze non previste da altre figure professionali regolamentate. Nino Lo Presti, responsabile di AN per le professioni, dopo l'incontro con il CUP, ha espresso la posizione della maggioranza:" Siamo fiduciosi sulla possibilità di chiudere la riforma entro la legislatura". Grande soddisfazione è stata espressa anche dagli Ordini del settore sanitario che auspicano venga mantenuta l'obbligatorietà dell'iscrizione anche per i dipendenti. Oggi Lo Presti incontrerà Confprofessioni e Confedertecnica i quali rispetto al CUP avevano espresso altre preoccupazioni e dubbi riferite ai vari testi proposti. Secondo Confprofessioni la tentazione del ministro Castelli di aggiungere agli Ordini ulteriori competenze, in particolare quelle formative, o funzioni di controllo anche sulle organizzazioni associative o sindacali dei propri iscritti, è un vero stravolgimento del loro ruolo e della loro stessa natura istitutiva. Gli Ordini devono limitarsi ad essere garanzia per i cittadini, non " rappresentanti" dei professionisti. Ruoli diversi che non possono sovrapporsi e che sarebbero in forte conflitto di interessi.