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DDL DOCENTI, TREGUA MORATTI-ATENEI

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Il Ddl sullo stato giuridico dei docenti universitari torna in commissione per discuterne ulteriori modifiche. Nell’impossibilità di raggiungere un accordo con le rappresentanze del mondo universitario e in particolare con i rettori della CRUI il Ministro Moratti ha deciso di autorizzare la sospensione dell’esame in Aula del Disegno di legge, che torna quindi in Commissione. I sindacati e le associazioni dei docenti hanno annullato lo sciopero generale del settore che era stato indetto per il 15 marzo prossimo, dando un segnale di distensione dopo mesi di aspre critiche da parte di ricercatori, docenti e rettori. I ricercatori sono contrari alla messa a esaurimento del loro ruolo e all'introduzione del titolo di "professore aggiunto” che vedono come un'attività e che non attribuisce ai ricercatori il ruolo di professore". I ricercatori respingono il progetto di una drastica riduzione del numero dei docenti in ruolo e la previsione di un lungo precariato che, dicono “ nei fatti allontanerà sempre più i giovani dall'intraprendere una carriera universitaria che si prospetta ancor più vessatoria in un sistema che raramente premia l'efficienza e il merito”. Chiedono anzi lo sblocco delle assunzioni e l'avvio di un reclutamento “straordinario in ruolo per far fronte con tempestività al grande numero di pensionamenti previsto per i prossimi anni e anche per consentire l'inserimento degli attuali precari”. Per l’Associazione Docenti Universitari “ L'attività libero-professionale dei professori universitari è senza dubbio un elemento che arricchisce in maniera significativa la formazione universitaria soprattutto in alcune Facoltà, ma – dicono- crediamo che essa non debba pregiudicare il regolare svolgimento del lavoro accademico per quanto riguarda sia la didattica sia la ricerca. Una università dove sia consentito ai professori (a parità di stipendio) di dedicare solo una parte del proprio tempo a quelli che devono invece essere i loro compiti principali, rischia di snaturarne la funzione”. Anche a livello parlamentare si sono alzate voci di dissenso contro la precarizzazione e la “contrattualizzazione selvaggia” dei docenti e per "un reclutamento che si misuri con la competizione scientifica internazionale". Il Ministro Letizia Moratti era già intervenuto in Aula riconfermando la sua disponibilità a rivedere alcuni punti del provvedimento: ricorso alla legge delega solo per la disciplina del reclutamento, disciplinando lo stato giuridico con legge ordinaria; conservazione della distinzione fra tempo pieno e tempo definito; assunzione subito dei professori ordinari associati ed eliminazione dello straordinariato; introduzione di una figura permanente dedicata alla ricerca a tempo indeterminato per i nuovi ricercatori che non superino l'idoneità a professore associato.