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PROFESSIONI, SLITTA DDL COMPETITIVITA'

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Il vertice di maggioranza tenutasi ieri ha deciso, con pieno accordo di tutte le parti, di inserire il testo di riforma degli ordini proposto dal ministro Castelli come emendamento del Ddl. sulla competitività che per la sua discussione, a sorpresa, è stato però rinviato al 9/10 marzo. Il presidente della Commissione Giustizia del Senato, Antonino Caruso, presente al vertice ha confermato la notizia sottolineando che il testo di Castelli dovrà però essere rivisto e condensato per rendere:" compatibili i concetti condivisi con i limiti imposti dallo strumento del decreto legge". Prima di essere portato al Consiglio dei ministri il testo della riforma dovrà essere rivisto sulla base delle indicazioni emerse ieri e tenendo conto dei documenti che il CUP e Confprofessioni hanno fatto pervenire ieri a palazzo Chigi. I temi che secondo gli ordini possono essere inseriti nel decreto legge sono nove: accesso, aggiornamento,deontologia, tariffe, pubblicità, assicurazione, professionisti dipendenti, tirocinio ed esame di stato. Con due possibili aggiunte: la disciplina societaria, ma estremamente essenziale ed escludendo il ricorso a soci di puro capitale, e l'altra riferita al riconoscimento delle professioni non regolamentate. Tutti gli altri temi, in particolare l'organizzazione e l'articolazione degli Ordini che come proposta dal ministro è stata poco apprezzata dal mondo professionale, dovranno essere trattati in un Ddl collegato al decreto sulla competitività ma autonomo. Il Cup e Confprofessioni hanno proposto una serie di emendamenti che dovrebbero garantire al decreto il pieno sostegno degli ordini, dei sindacati e delle casse, soprattutto per quanto riguarda l'aggiornamento, la deontologia, l'assicurazione, l'organizzazione degli ordini. In particolare il Cup è fermamente contrario alle società con soci di puro capitale ed insieme a Confprofessioni ribadisce che non potranno essere riconosciute nuove figure professionali senza albo che esercitano attività qualificanti o tipiche di quelle ordinistiche. ( Italia Oggi, Venerdì 4 marzo 2005)