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CASTELLI, PROFESSIONI AL TRAGUARDO?

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Il Ministro Castelli ha spiegato ieri in sede di conferenza stampa il nuovo percorso sul quale è avviata la riforma delle professioni intellettuali, dichiarandosi pronto a portarla in Consiglio dei Ministri venerdì prossimo. Il Ministro si è dimostrato ottimista e fiducioso che le parti sociali, chiamate a produrre fra oggi e domani osservazioni scritte, non esprimeranno dissensi radicali al piano di riforma. La conferenza stampa di ieri sera ha fatto seguito alla riunione del tavolo tecnico per le professioni intellettuali al quale ha partecipato Confprofessioni. “Ho spiegato –ha detto Castelli- la ratio dell’intervento di carattere generale sulle professioni e cioè di dividerlo in due tempi: un testo più completo articolato in un disegno di legge, e un testo inevitabilmente meno esaustivo da introdurre subito nel decreto legge sulla competitività”. Sarà poi in sede di conversione in legge che i due percorsi confluiranno in un testo unitario, più organico. Accantonati gli elaborati del Sottosegretario Vietti, la Cavallaro Federici e l‘impianto emendativo della Cavallaro Federici al quale aveva lavorato nelle scorse settimane lo stesso Guardasigilli, la riforma delle professioni intellettuali entra dunque nel cosiddetto Piano per lo Sviluppo, o Decreto legge sulla competitività, che il Consiglio dei Ministri potrebbe mettere all’ordine del giorno nella seduta di venerdì prossimo. “Sono state fatte molte osservazioni- ha detto Castelli- ma non ho recepito opposizioni fondamentali: alcune sono già state recepite, altre lo saranno in sede di conversione. Di grossi problemi- ha aggiunto- non ne sono rimati sul tappeto”. Il Ministro ha detto che il Decreto sulla competitività darà alle professioni “strumenti molto moderni”, aggiungendo di aver “fortemente voluto che i professionisti possano agire all’interno di società, anche attraverso le società di capitale”. Potranno avvantaggiarsene – ha affermato Castelli, “soprattutto quelle professioni che hanno a che fare con materie scientifiche, che hanno bisogno di investire in strumentazioni scientifiche. E’ il punto più avanzato della legge. Riteniamo di dare un testo moderno ai nostri professionisti, mantenendo gli ordini esistenti come avevamo promesso in campagna elettorale”.