''L'influenza dei polli ha il potenziale per diventare pandemia'' E’ quanto afferma Nancy Cox, del Centro per il Controllo e la Prevenzione della Malattie americano. Il virus dei polli, secondo la Cox, potrebbe mutare scambiando materiale genetico con il virus dell'influenza umana, e cio' creerebbe le condizioni ideali per una diffusione rapida attraverso le vie respiratorie. Secondo l'esperta del Cdc americano, è impossibile prevedere in questo momento le conseguenze di una potenziale pandemia. ''Potremmo avere una pandemia modesta, come quella del 1968 - ha detto la Cox in occasione di un incontro dell'American Association for the Advancement of Science - oppure potremmo trovarci di fronte a una pandemia severa, come quella del 1918, ma anche peggiore''. Anche se il ceppo H5n1 ha sinora ucciso solo 42 persone, il tasso di mortalita' e' del 76%, dato allarmante secondo la Cox, che ha ammesso come ''vedere un cosi' alto tasso di mortalita' desta molta paura''. E' vero anche, tuttavia, che la cifra potrebbe ridimensionarsi se si tiene conto della possibilita' che i casi meno preoccupanti non siano stati presi in considerazione nel calcolo del tasso di mortalita' e uno studio apparso questa settimana sul New England Journal of Medicine, avvalora proprio questa ipotesi. L'invito della Cox e' quello di tenere alta la sorveglianza e prepararsi nei diversi Paesi a una potenziale emergenza stoccando farmaci antivirali. Durante lo scorso secolo sono state tre le pandemie influenzali. La prima, nel 1918, nota come Spagnola, ha fatto 50 milioni di vittime nel mondo. La successiva, l'Asiatica, risale invece al 1957, seguita dalla Hong Kong del 1968, che ha fatto un milione di morti. (Fonte: ANSA)