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FARMACO, FNOVI: INTERVENGA IL MINISTERO

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“Il parere dell’Agenzia delle Entrate sarà certamente all'ordine del giorno del prossimo Comitato Centrale”. Lo dichiara il Segretario della FNOVI, Aldo Vezzoni , aggiungendo che la Federazione “ ha già coinvolto il Ministero della Salute affinché richieda al Ministero delle Finanze di identificare una prassi che permetta di salvaguardare il disposto dell'art.17 del DM 306/01 che vincola la cessione del farmaco alla prestazione professionale”. La nota del 1 febbraio scorso dell’Agenzia delle Entrate in materia di applicazione dell’IVA alla cessione del farmaco, ribadendo quanto già espresso prima dell’emanazione del DM 306, sostiene che le cessioni devono essere fatturate separatamente rispetto alle prestazioni professionali, con l’adozione di una distinta serie numerica e registri contabili separati. Per Aldo Vezzoni- fautore del riconoscimento al medico veterinario della possibilità di gestione diretta del farmaco- “ per il momento non cambia nulla”. “A titolo personale- ha detto- ritengo che si possa continuare a fatturare la prestazione e la cessione del farmaco insieme, con un'unica aliquota IVA del 20 %. Certamente occorre rigettare totalmente l'ipotesi di una trasformazione del sanitario in commerciante e dobbiamo trovare la strada per arrivare alla condizione già presente in altri Paesi europei dove la dispensazione del farmaco avviene come un servizio insito nell'esercizio della professione, e nel rispetto di aliquote IVA differenziate per evitare assurdi ed inutili costi a carico del veterinario sia per gli aspetti gestionali sia per la totale imposizione dell'IVA al 20%".