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AVIARIA, OMS: EVOLUZIONE PREOCCUPANTE

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Il mondo e' piu' che mai esposto a una pandemia mondiale di influenza. L'epidemia del virus dei polli che imperversa attualmente in Asia - afferma l'Organizzazione mondiale della sanita' (Oms) - ha infatti creato una situazione simile a quella che precedette la tristemente celebre 'spagnola' del 1918, responsabile di circa 40 milioni di morti. ''Sembra che vi siano similitudini tra il virus dell'influenza dei polli, l'H5N1, e il virus del 1918'', scrive l'Oms in un documento reso noto oggi a Ginevra, poco dopo la conferma dal Vietnam del decesso di una ragazza di 18 anni. E' stata la 38/a vittima dell'H5N1 dal gennaio 2004, quando Thailandia e Vietnam segnalarono i primi casi umani di influenza aviaria. Da allora, e malgrado lo sterminio di milioni e milioni di volatili, il virus dei polli e' diventato endemico in alcune regioni dell'Asia e anche piu' forte. E' infatti divenuto piu' patogeno per i volatili, piu' resistente e in grado di sopravvivere piu' a lungo nell'ambiente. Insomma una lista di pessime notizie giunte dai laboratori, cui si sommano elementi che ''lasciano pensare che il ventaglio di mammiferi che ospitano il virus H5N1 si stia allargando''. Infine, le anatre domestiche sono risultate veri e propri ''serbatoi silenziosi'' del virus: pur ospitando l'H5N1 non presentano alcun sintomo di malattia. ''Nessuno puo' prevedere come evolvera' la situazione'', ma la ''probabilita' di una pandemia e' aumentata'', afferma l'Oms in un documento all'esame del Consiglio esecutivo dell'Organizzazione. Non mancano pero' le certezze. La ''vulnerabilita' della popolazione a un virus pandemico del tipo H5N1 e' universale'', ammonisce ancora una volta l'agenzia dell'Onu. Inoltre, benche' sia ''impossibile'' prevedere quando scoppiera' una pandemia influenzale, la ''propagazione internazionale rapida e' certa quando si e' di fronte a un virus con le caratteristiche adeguate''. Nel secolo scorso, il mondo ha registrato tre pandemie, quelle del 1918, del 1957 e del 1968. In passato, le pandemie 'viaggiavano' via mare e la propagazione diventava mondiale solo dopo sei-otto mesi. Oggi come e' stato osservato con la Sars (sindrome respiratoria acuta severa), le comunicazioni aeree riducono i tempi. E' quindi piu' che mai necessario essere pronti. Il vaccino costituisce la migliore parata, ma purtroppo le capacita' di fabbricazione sono limitate e non possono essere aumentate rapidamente. Soluzioni piu' immediate sono quindi necessarie, afferma l'Oms citando tra le altre il ricorso agli antivirali e a interventi pratici - igiene personale, quarantena, restrizioni dei viaggi. Questi interventi potrebbero ridurre le possibilita' di trasmissione all'inizio della pandemia e rallentare la propagazione nel mondo. ''Ogni rallentamento della propagazione internazionale all'inizio di una pandemia puo' consentire di aumentare il tempo disponibile per l'approvvigionamento di vaccini. Ogni giorno in piu' puo' significare un supplemento di 5 milioni di dosi di vaccino''. Per l'Oms, ''data la gravita' della situazione attuale, tutti i Paesi dovrebbero intraprendere attivita' di preparazione. E' adesso, prima dello scoppio di una pandemia, che disponiamo della migliore occasione di collaborare sul piano internazionale per prepararci al meglio e per accelerare lo sviluppo di un vaccino''. Il virus H5N1 e' particolarmente temuto dagli esperti. Il tasso di mortalita' e' infatti alto e molto superiore rispetto a quello della Sars, che ha fatto tremare il mondo. Il timore e' che il virus H5N1 assuma una forma che renda possibile la trasmissibilita' da esseri umani a esseri umani. Per ora, la stragrande maggioranza dei casi e' risultata da un contagio da animale a essere umano. Dal 28 gennaio 2004, sono stati segnalati 52 casi umani in Thailandia e Vietnam di cui 38 mortali (rispettivamente 12 e 26).(ANSA).