• Utenti 11
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31440

STP, PROFESSIONISTI IN SOCIETA’

Immagine
In base alla proposta di riforma elaborata dal Ministro Castelli, i professionisti potranno esercitare l’attività ricorrendo ad una nuova forma organizzativa denominata società fra professionisti (STP). Questa tipologia societaria dovrà essere costituita attraverso atto pubblico o scrittura privata autenticata e andrà iscritta in una sezione speciale del registro delle imprese. Potrà accogliere solo professionisti iscritti agli albi, anche diversi, permettendo così la nascita delle società multi-professionali. Con appositi decreti legislativi saranno emanate le norme di dettaglio per la costituzione delle società e la relativa iscrizione agli albi professionali. Le STP saranno infatti iscritte in una sezione speciale degli albi professionali concernenti l’esercizio delle relative professioni interessate. Avranno per oggetto esclusivo l’esercizio in comune della professione o delle professioni proprie dei relativi soci. L’incarico professionale è conferito alla società ma può essere eseguito solo da soci in possesso dei requisiti per l’esercizio della prestazione professionale richiesta. Il cliente dovrà essere informato per iscritto sul nome, sui titoli e sulle qualifiche professionali dei soci iscritti. Il cliente ha diritto di scegliere il professionista-socio a cui affidarsi con incarico scritto. Sarà il professionista ad essere personalmente responsabile dell’incarico, in solido con la società. I redditi prodotti sono redditi derivanti da lavoro autonomo e restano assoggettati alla contribuzione previdenziale obbligatoria in favore di ciascun ente a cui fanno riferimento i professionisti. Il Ministero della Giustizia propone anche le società “partecipate”, ovvero con soci non professionisti. Questi ultimi potranno percepire fino al 49% degli utili, ma non potranno mai essere nominati amministratori delle società. Maggioranza del capitale e diritto di voto resterebbero comunque nelle mani dei professionisti iscritti all’albo, gli unici per altro a poter entrare nel consiglio di amministrazione. Per il settore professionale veterinario, e sanitario in genere, le società partecipate sono demandate a specifici regolamenti attuativi. (fonte: Italia Oggi)