Le misure adottate per contrastare l'influenza dei polli consentono di escludere rischi di contagio dal consumo di carni. A sostenerlo e' il vice presidente dell'Associazione italiana veterinaria di medicina pubblica (Aivemp), Bartolomeo Griglio. Il virus dell'influenza aviaria - spiegano i veterinari in una nota - puo' sopravvivere nei tessuti e nelle feci degli animali infetti per lunghi periodi, soprattutto a basse temperature (oltre quattro giorni a 22 gradi centigradi e e piu' di 30 giorni a zero), e puo' restare vitale in materiale congelato. ''Al contrario - precisa Griglio - e' sensibile all'azione del calore (almeno 70 gradi) e viene completamente distrutto durante le procedure di cottura degli alimenti. I virus dell'influenza aviaria si trasmettono per via respiratoria. Non sono mai stati registrati contagi per via alimentare e non c'e alcuna nessuna evidenza scientifica - ribadisce Griglio - che consumare carne di pollo o di tacchino cucinata possa costituire un veicolo di trasmissione''.
L'epidemiologia dell'influenza aviaria, continua Griglio, ruota attorno a tre fattori importanti: la patogenicita' del virus, ovvero la sua capacita' di provocare lesioni all'organismo; il sierotipo, cioe' l'aspetto esteriore del virus, in base al quale il sistema immunitario produce specifici anticorpi, e la ricettivita' di animali e persone. ''Le caratteristiche del virus - aggiunge il vice presidente di Aivemp - possono mutare nel corso di un'epidemia. Molto temuto e' il fenomeno della ricombinazione genetica: nel caso di infezioni concomitanti, infatti, virus di origine diversa (per esempio ceppi umani e aviari) possono entrare in contatto e scambiarsi del materiale genetico''.
In questo modo, conclude Griglio, ''possono avere origine varianti dotate di nuove caratteristiche e nuove potenzialita' infettive. L'ipotesi piu' preoccupante riguarda la nascita di un virus molto patogeno, trasmissibile da persona a persona e con nuove caratteristiche antigenetiche, ovvero non riconosciuto dal sistema immunitario. Un simile virus potrebbe dare origine a una nuova pandemia''. (Red-Ile/Adnkronos Salute)