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BRUXELLES BOCCIA L'IRAP

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La Commissione Europea ha sostenuto davanti alla Corte di Giustizia Europea, in udienza pubblica, che l'IRAP ( Imposta Regionale sulle Attività Produttive ) applicata in Italia è in contrasto con l'art.33 della VI direttiva 77/388/Cee. Infatti, secondo la Commissione, l'art 33 della sesta direttiva osta all'introduzione ed al mantenimento di una imposta avente le caratteristiche dell'IRAP italiana che colpisce in generale il valore della produzione netta derivante dall'esercizio di una attività economica "autonomamente organizzata" e la cui base imponibile è determinata dalla differenza fra l'ammontare dei compensi percepiti dal soggetto passivo e l'ammontare dei costi dallo stesso sostenuti e inerenti all'attività esercitata. Sarà ora la Corte di Giustizia Europea a doversi pronunciare circa la compatibilità dell'imposta italiana rispetto alla disciplina europea in materia di IVA, che vieta agli stati membri imposte simili. La sentenza della Corte dovrebbe essere emessa entro l'estate del 2005. Per lo Stato Italiano l'IRAP vale 30 miliardi di euro all'anno ed il Governo l'ha sempre ovviamente difesa anche contro le sentenze della Consulta e delle Commissioni Tributarie Provinciali e Regionali alle quali continuano ad arrivare migliaia di ricorsi. Da anni il Governo promette cambiamenti e modifiche su questa imposta che poi non realizza. Cosa potrebbe succedere se anche la Corte di Giustizia boccerà l'IRAP? Lo Stato italiano sarà costretto ad eliminarla e coprire il suo gettito con altre imposte mentre per il pregresso, al massimo, dovrà restituire le somme per le quali è stata fatta richiesta documentata di rimborso.