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ANMVI: D’ADDARIO SI DIMETTA DALL’ONAOSI

Il 27 ottobre scorso la presidenza dell’ANMVI ha trasmesso al Presidente della FNOVI, Domenico D’Addario, una lettera in cui vengono formalmente richieste le sue dimissioni dal Consiglio di Amministrazione dell’ONAOSI. La lettera, a firma del Presidente Paolo Bossi, si basa sulla recente acquisizione di atti e documenti sia della Federazione che della Fondazione, pubblicati dall’ANMVI attraverso i suoi organi di informazione. Scrive Bossi che da questa documentazione emerge il parere favorevole del Presidente D’Addario all’iniziativa di rendere obbligatoria la contribuzione ONAOSI.“Il parere- scrive Bossi- risulta fornito a nome della FNOVI, in risposta ad una esplicita richiesta della Fondazione inoltrata alle tre Federazioni sanitarie, ma senza il coinvolgimento e l’approvazione del Comitato Centrale che Lei presiede. Alla nostra richiesta di delucidazioni inviataLe in data 23 settembre 2004 è infatti seguita una Sua lettera che evidenzia ancora di più le sue personali e dirette responsabilità nella decisione assunta dal CdA dell’ONAOSI”. Ciò comprova – continua il Presidente dell’ANMVI- “una grave prevaricazione della categoria, avendo Lei fornito personalmente il “parere favorevole” della Federazione senza coinvolgere né il Comitato Centrale né altri organismi rappresentativi della professione, arrogandosi il diritto di decidere da solo a nome e per conto di tutta la categoria su un argomento di tale rilevanza”. La conclusione è che “ "i medici veterinari che la nostra Associazione rappresenta non si sentono più tutelati, nei loro interessi legittimi, dalla Sua persona, visto il venir meno del rapporto di fiducia che dovrebbe sussistere tra il Presidente FNOVI ed i veterinari tutti, siamo costretti a chiederLe di rassegnare le Sue dimissioni dal Consiglio di Amministrazione dell’ONAOSI nel quale Lei ricopre il ruolo di rappresentante della FNOVI e dell’intera categoria". Il Presidente dell’ANMVI ha anche rimesso nelle mani del Comitato Centrale della Federazione, i cui componenti sono destinatari della lettera, "la responsabilità di prendere le decisioni più opportune per la grave prevaricazione subita".